“Virus subdolo, basta poco per seconda ondata”

Gli esperti frenano: "R con Zero è ancora alto, ottimismo ingiustificato". Iss: "Indice di contagio può rialzarsi in fretta"

ROMA – “Bisogna stare a casa ancora un po’ di tempo. Perché l’R con Zero, o indice di riproduzione della malattia, è ancora alto e non capisco da dove si sia generato tanto ottimismo”.
Lo ha detto, a Tutta Salute, su Rai Tre, Walter Ricciardi, consulente per il ministero della Salute, sottolineando che “questa è una epidemia subdola perché basta una minima disattenzione per farla ripartire. E normalmente, nelle pandemie, la seconda ondata è ancora più violenta della prima”.
“Si è rallentato l’aumento dei contagi ma ancora abbiamo migliaia di casi nuovi al giorno e purtroppo centinaia morti”, ha aggiunto Ricciardi. “Bisogna quindi stare attenti e spiegare che il distanziamento fisico, limitando al minimo le attività non essenziali è il requisito fondamentale per l’uscita dall’epidemia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Il valore R con zero, o il numero di persone che un individuo infetto può contagiare, “è sotto l’uno e sta continuando a scendere, ma questo non significa che possiamo stare tranquilli. Come si è abbassato può tornare a crescere, se molliamo le misure di distanziamento sociale”, spiega Rezza all’Ansa.
L’R con zero (R0) rappresenta il tasso di contagiosità o trasmissibilità di una malattia ed è descritto attraverso il numero di persone che, in media, ogni individuo infetto può a sua volta infettare: se è pari a 2, ogni singolo malato infetterà due persone, e ognuna di loro, a loro volta altre due e così via. L’influenza stagionale, ad esempio, “ha in genere un R con zero intorno a 1,5, mentre la Sars ne ha tra 2 e 4, il morbillo anche più di 15”.
“Anche se importante, infatti, non è l’unico fattore da considerare quando si parla di epidemie perché, a variare, è anche la popolazione suscettibile, e in un virus nuovo tutta la popolazione è suscettibile, perché non ci sono vaccini né immunizzati. Questo lo rende ancor più pericoloso a parità di R con zero”.
Oltre a variare da malattia a malattia, il valore R con zero, si trasforma nel tempo. “Nel caso di Covid – prosegue Rezza – abbiamo visto che in Italia è passato da un iniziale 3-4 a 2,5 quando è stato dichiarato lo stato di emergenza, per arrivare appena sotto l’uno grazie alle misure di distanziamento sociale. Ma può rialzarsi immediatamente se si molla in maniera incauta”.

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