Stretto, De Luca si appella a Musumeci: “Scenda dal piedistallo e tuteli i siciliani”

Il sindaco di Messina: "La Regione recepisca il sistema di registrazione obbligatoria on line annullato dal Cdm". Sbarcati in 635 nelle ultime 24 ore GRAFICA

MESSINA – Con una nota inviata al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il sindaco di Messina Cateno De Luca ha ufficialmente chiesto che, a seguito dell’annullamento sancito dal Consiglio dei ministri, sia recepito a livello regionale il sistema di registrazione on line ‘Si passa a condizione’, che dunque non sarebbe più utile solo alla preventiva tracciabilità per attraversare lo Stretto, ma anche per tutti gli altri varchi di accesso in Sicilia.
“Quanto successo con il Consiglio di Stato, costretto a riunirsi in 12 ore e con il successivo Consiglio dei ministri che in pochi minuti ha liquidato il sindaco De Luca per provocarlo e farlo fuori politicamente, è una cosa mai vista prima. Sarei tentato ad andare avanti e rivendicare i diritti del nostro territorio – dice De Luca -. Sarei tentato ad andare avanti per dire che non esiste un’Italia di serie A e una di serie B, come certi baroni delle istituzioni hanno voluto affermare con la frettolosa deliberazione odierna, assunta senza neppure affrontare il merito della questione”.
“Purtroppo, con la sospensione del sistema di controllo capillare degli accessi al territorio regionale, già attivo in territori quali la Sardegna, la Lombardia, la Campania, le strade sono due: andare allo scontro, decretando l’avvio di un procedimento di decadenza dalla mia carica di sindaco oppure implorare il presidente Musumeci di far proprio il nostro lavoro di un mese e adottare per il bene della Sicilia un sistema di controllo per chiunque entra in casa nostra – continua il sindaco di Messina -. Ho scelto la seconda via. Se per fare scendere dal piedistallo su cui Musumeci si è confinato, offeso per le mie parole di lesa maestà, sono necessarie le pubbliche scuse, bene, in nome della salute pubblica lo faccio”.
“Presidente – continua il primo cittadino – con un colpo di penna lei può garantire ai siciliani un controllo serio, con meno dispendio di forze dell’ordine in giro per le strade, gettate nella mischia senza un criterio oggettivo. Lei è il solo a poter garantire la sopravvivenza di una banca dati da estendere a tutto il territorio regionale, che ogni sera può fornire numeri e dati su chi è entrato e dove sta andando, garantendo l’effettività dei controlli sanitari per la verifica dell’isolamento fiduciario. Faccia un regalo pasquale ai suoi concittadini, aldilà di auguri stucchevoli e fini a se stessi: faccia loro il dono di sapere con cognizione di causa come arginare il flusso incontrollato di coloro che continuano a entrare in Sicilia”.
“Inoltre le chiedo una cortesia in nome dei tanti pendolari in sofferenza sullo Stretto per le estenuanti attese – conclude il sindaco peloritano -. Ripristini almeno altre 2 corse giornaliere: quella mattutina e quella serale sono insufficienti per garantire ai pendolari un dignitoso transito tra le due sponde. Infine, apprendo che ha disposto l’obbligo di indossare le mascherine a tutela della collettività. Le mascherine sono introvabili o reperibili a costi inaccessibili per i meno abbienti. Ha fatto arrivare un carico dalla Cina contenente tonnellate di mascherine: se dobbiamo indossarle obbligatoriamente, per cortesia, ne destini una parte anche ai Comuni. Per Messina ne servirebbero almeno 500 mila”.
Sono 635 le persone sbarcate in Sicilia nelle ultime 24 ore: 568 pendolari (di cui 94 in auto e 474 a piedi); 67 viaggiatori (di cui 58 in auto e 9 a piedi). Del totale dei soggetti sbarcati, 573 avevano fatto richiesta preventiva, 62 erano senza. Le province di destinazione dei viaggiatori sono rispettivamente: Agrigento (3); Caltanissetta (3); Catania (15); Messina (16); Palermo (15); Ragusa (2); Siracusa (8); Trapani (5).

“Al netto dei 4 traghetti e 4 aliscafi che ieri sono passati dallo stretto di Messina, questi sono i dati complessivi rilasciati dalla piattaforma on line ‘Si passa a condizione che’ al termine della giornata”, ha spiegato De Luca. “Siamo stati gli unici a fornire ai siciliani il numero preciso degli ingressi in Sicilia. Nessuna autorità dopo un mese di controlli è stata nelle condizioni di fornire in tempo reale questi dati – ha aggiunto – Tutti i Comuni coinvolti sono stati avvisati preventivamente o in contemporanea, secondo quanto disposto dall’ordinanza. Peccato, è stata annullata una procedura di trasparenza e partecipazione, in quanto mette tutti in condizione di sapere in qualsiasi minuto quanti sono entrati e dove stanno andando. Se adottata anche a livello regionale, i siciliani saranno più tranquilli e si potrà garantire un controllo certo”.
CDM ANNULLA ORDINANZA. Via libera del Consiglio dei ministri all’annullamento dell’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca sulle registrazioni obbligatorie online per chi attraversa lo Stretto. Lo spiegano fonti governative al termine della riunione sottolineando come, a prescindere dal merito dell’ordinanza, il provvedimento di De Luca aveva un difetto di competenza in quanto investiva un ambito territoriale regionale e non circoscritto al Comune di Messina. Ieri il Consiglio di Stato aveva dato il suo ok alla proposta del Viminale di annullare l’ordinanza.
DE LUCA: “LUPARA DI STATO”. “Mi vogliono politicamente ammazzare a colpi di lupara di Stato. La riunione straordinaria del CdM per esaminare il caso De Luca è l’ennesima conferma della trasformazione di uno Stato serio in Repubblica delle Banane che questo Governo ha avuto la capacità di fare con l’Italia. Mi hanno più volte intimidito con le loro omissioni, i loro silenzi e i loro avvertimenti burocratici ma vado avanti per tutelare gli italiani da quello che ormai è un subdolo regime. Preferisco morire in trincea, politicamente vittima dei colpi di lupara di stato”.
De Luca spiega di avere “inviato una corposa memoria al Consiglio dei ministri” sulla mia ordinanza n.105 del 5 aprile 2020 con la quale ho introdotto un sistema di registrazione on-line dei passeggeri che attraversano lo Stretto giudicata come un attentato all’unità nazionale”. “Nella memoria – spiega – ho evidenziato la velocità con la quale, in meno di 12 ore, il Consiglio di Stato si è riunito e si è espresso sulla richiesta di parere avanzata dal ministro Lamorgese che, a sua volta, è componente proprio della sezione Consultiva del Consiglio di Stato, anche se al momento si trova in aspettativa”.
“Peccato però – aggiunge nella memoria il sindaco di Messina – che il Consiglio di Stato non sia stato interessato dalla collega Lamorgese quando il Presidente della Regione Sardegna ha introdotto, il 14 marzo, il divieto di trasporto passeggeri sull’isola con obbligo di una previa registrazione sul sito della Regione entro 48 ore dalla data della partenza, o quando il Sindaco della Città di Capri ha disposto il reimbarco dei passeggeri non muniti dell’autorizzazione dello stesso Sindaco per lo sbarco sull’isola. Evidentemente per il ministro dell’Interno e per il Consiglio di Stato l’unico territorio d’Italia sul quale non è consentito all’Autorità locale di dettare le disposizione per l’attuazione dei controlli è lo Stretto di Messina, crocevia di tanti interessi e di particolare attenzione, ora più che mai”.
Intanto il primo cittadino ha lanciato l’hashtag in dialetto siciliano ‘Io rusto a casa’ chiedendo ai messinesi per il prossimo lunedì di Pasqua di “arrostire” la carne sui barbecue non in campagna ma magari in terrazza, balcone o nel giardino della propria abitazione.
Il sindaco, vedendo che molti messinesi hanno comprato carbonella nei supermercati, ha annunciato che con la polizia municipale e i suoi droni sarà in giro a sanzionare chi non resterà a casa e ha lanciato l’ironico hashtag, già diventato un tormentone sui social in questo periodo pasquale caratterizzato dalla pandemia.

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