In Sicilia i positivi sono 58 in più. Messina: ancora tre decessi

Coronavirus: trend stazionario, i malati in totale sono 1.664. Altre 766 vittime in Italia: "Picco ancora in corso". Settantenne morto in ospedale a Modica, 83enne a Villafrati. Positivo il vescovo di Caltagirone

Resta contenuta la crescita dei casi di coronavirus in Sicilia. Gli attuali contagiati sono 1.664 con un incremento rispetto a ieri di 58 unità, dato di poco inferiore al precedente (+62).

Secondo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola aggiornato alle ore 17 di oggi (venerdì 3 aprile), dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 18.686. Di questi sono risultati positivi 1.859 (+68 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.664 persone (+58). Sono ricoverati 608 pazienti (+32 rispetto a ieri), di cui 73 in terapia intensiva (0), mentre 1.056 (+26) sono in isolamento domiciliare, 94 guariti (+2) e 101 deceduti (+8).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento 97 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta 73 (20, 4, 6); Catania 500 (174, 21, 38); Enna 245 (139, 1, 11); Messina 300 (128, 14, 23); Palermo 255 (76, 24, 11); Ragusa 40 (7, 3, 3); Siracusa 76 (40, 24, 6); Trapani 78 (24, 1, 2).

CONTINUA LA STRAGE A MESSINA. Tre persone affette da Covid-19 sono morte per insufficienza cardiorespiratoria in ospedali del Messinese. Una 85enne è deceduta al Papardo di Messina e una 83enne al Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto. Entrambe avevano patologie pregresse ed erano state ospiti della casa di riposo ‘Come d’incanto’. Al Policlinico Gaetano Martino di Messina è morto un 64enne che era stato trasferito da Salina con un elicottero del 118.
UN ALTRO MORTO NELLA RSA DI VILLAFRATI. E’ morto un altro anziano che era assistito nella Rsa Villa delle Palme a Villafrati risultato positivo al Covid 19. Aveva 83 anni ed era ricoverato dal 24 marzo nell’ospedale di Partinico. Salgono così a sette le vittime tra gli anziani che erano ospiti della Rsa. Nella struttura al tampone per il Covid-19 sono risultati positivi 24 impiegati e 50 anziani.
TERZA VITTIMA NEL RAGUSANO. Terza vittima da coronavirus in provincia di Ragusa. E’ un 70enne di Scicli che era stato ricoverato ieri in condizioni gravi e che è morto stamattina nell’hub Covid-19 dell’ospedale di Modica. Il suo quadro clinico era abbastanza compromesso per la presenza di altre patologie. Le altre due vittime sono una 73enne di Modica arrivata da Pavia e un 71enne originario di Varese, ma residente a Marina di Ragusa. Attualmente i pazienti contagiati nel Ragusano sono 41 e sono sette quelli ricoverati, di cui uno in terapia intensiva.
PICCO ANCORA IN CORSO, ALTRI 766 MORTI IN ITALIA. Sono 14.681 i morti in Italia dopo aver contratto il coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 766. Giovedì l’aumento era stato di 760. Il dato è stato reso noto dalla protezione civile. “Al momento c’è una sola data che è quella del 13 aprile”, ha detto il capo Angelo Borrelli.
Sono complessivamente 85.388 i malati, con un incremento rispetto a ieri di 2.339. Giovedì l’incremento era stato di 2.477. Sono 19.758 le persone guarite, 1.480 in più di ieri; il precedente aumento era stato di 1.431.
“Il picco non si è ancora esaurito”, ha detto il direttore della terapia intensiva del Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico Massimo Antonelli in conferenza stampa. La “tendenza in calo a cui stiamo assistendo è il frutto di quel che è accaduto nelle ultime 3 settimane”.
Negli ultimi due giorni sono stati fatti 80 mila tamponi, ha sottolineato Borrelli. “A oggi ne sono stati fatti complessivamente 619.849”.
POSITIVO IL VESCOVO DI CALTAGIRONE. Il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, ricoverato da ieri all’ospedale Gravina, è positivo al Covid-19. E’ il risultato del tampone eseguito dai medici dell’Unità operativa di Igiene pubblica. Sottoposto a esami clinici e radiologici nel pronto soccorso è stato poi trasferito in reparto dove è sottoposto a terapia. Le sue condizioni di salute sono stabili. Mons. Peri aveva avvertito i primi sintomi qualche giorno fa, all’indomani della visita al cimitero. “Vogliamo aggiungere, alla voce della Diocesi e della Città di Caltagirone – afferma in una nota la direzione aziendale dell’Asp di Catania – anche il nostro messaggio di affetto e di solidarietà a mons. Peri, del quale apprezziamo la grande umanità e l’attenzione verso i più fragili e gli ammalati. Siamo sicuri che, anche in questa circostanza il vescovo sarà un’affidabile guida spirituale per tutti gli operatori e per i pazienti”.
I sanitari dell’Asp di Catania hanno già preso accordi con il segretario del vescovo per ricostruire, così come prevedono le procedure, la catena dei contatti in modo da contenere la possibilità del contagio. Il vescovo ieri sera nella chat del clero diocesano ha lanciato anche un messaggio di “ringraziamento” per la “vicinanza, affetto e soprattutto per la vostra preghiera”. “Vi chiedo anche la cortesia – ha aggiunto – di farvi portavoce con le vostre comunità del mio ringraziamento per la preghiera e l’affetto che mi fanno pervenire. Sono nella stanza e in attesa dei risultati hanno iniziato la terapia. Vi terrò informati per quello che saprò sull’evoluzione del decorso ospedaliero. Facendo la volontà di Dio teniamoci uniti nella preghiera”.

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