Musumeci si appella ai prefetti siciliani: “Sanzioni gravissime per chi va in giro”

Il presidente della Regione: "Chiederò più controlli. C'è una sorta di liberi tutti. E intanto abbiamo famiglie che hanno spento il frigorifero perché non hanno più nulla da conservare" VIDEO


“Oggi farò un giro di telefonate ai nove prefetti dell’Isola per chiedere di intensificare i controlli e sanzioni gravissime per chi si fa trovare in giro senza una giustificazione accettabile”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo questa mattina a Omnibus su La7.
“Sono molto preoccupato per l’atteggiamento di relax che ha assunto la popolazione del Sud e in particolare quella della Sicilia negli ultimi giorni. C’è una sorta di liberi tutti, la errata consapevolezza che il peggio sia passato. Con il fatalismo e l’aria scanzonata tipica di noi meridionali si pensa di potersi concedere una passeggiata. Chi fa questo è un irresponsabile e mette a rischio la propria vita e quella degli altri. La linea del rigore e della intransigenza finora ha pagato. Ma sappiamo che il picco deve arrivare e lo aspettiamo per questo mese”.
“Da diverso tempo – ha ricordato il governatore – abbiamo limitato gli accessi nell’Isola anche con i traghetti che da 24 sono passati a 4 corse giornaliere. Siamo fermamente convinti che le due settimane che arriveranno saranno quelle determinanti ed è in questo momento che bisogna tenere alta la guardia. Abbiamo anche limitato le corse dei treni e gli aerei arrivano soltanto da Roma Fiumicino. Dobbiamo convincerci che, in questo momento, ogni siciliano deve rimanere dove si trova”.
“Abbiamo migliaia di famiglie che non possono fare la spesa e hanno spento il frigorifero perché non hanno più nulla da conservare. Famiglie di lavoratori giornalieri che non uscendo non sanno più cosa portare a casa la sera. La Regione sta cercando di aiutarli con un programma di assistenza alimentare”.
Sui dispositivi individuali di protezione, insufficienti per le esigenze degli operatori sanitari impegnati per contenere la diffusione del contagio e assistere i pazienti ricoverati negli ospedali siciliani, Musumeci ha rimarcato: “Negare che ci sia un ritardo vuol dire negare che a mezzogiorno ci sia luce o che a mezzanotte sia buio: lo ha riconosciuto anche Borrelli. Non è il momento di polemizzare. Si era detto che l’unità di crisi nazionale avrebbe provveduto a trasferire in periferia camici e ventilatori. Abbiamo atteso e sono arrivati con il contagocce. Quindi ci siamo attrezzati per cercare noi i ventilatori sul mercato con risultati che sono stati assai deludenti dopo esserci rivolti ad una cinquantina di aziende. Attendiamo risposte anche dall’estero. Ci sarà stato qualche errore iniziale sul quale al momento non si può discutere perché quando si è in guerra non si fanno proteste”.

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