“Sono uscito di casa per comprare droga”

Catania: in 9 giustificano così la loro presenza in viale Grimaldi. A Linguaglossa barbiere al lavoro con la saracinesca del negozio abbassata

Nell’autocertificazione hanno dichiarato di essere usciti di casa per compare droga. Succede a Catania, nel quartiere Librino, dove i poliziotti in azione per far rispettare le norme di contenimento del contagio da Covid-19 ne hanno beccati 9, provenienti anche da Comuni limitrofi a quello di Catania.
L’età degli assuntori va dai 18 ai 55 anni e copre tutte le fasce intermedie: un uomo di 44 anni ha dichiarato di essersi recato in viale Grimaldi per acquistare droga perché stanco di stare in casa; un altro di 40 anni ha detto di essere insofferente dopo 10 giorni a casa. Uno dei 9, un pluripregiudicato, è stato anche denunciato perché trovato in possesso di un coltello con una lunga lama estraibile, multato per guida senza patente, mai conseguita, di un’auto sequestrata e senza copertura assicurativa. In totale, sono state fatte multe per 67 mila euro.
I carabinieri di Linguaglossa mentre erano impegnati nei controlli, hanno notato un uomo che chiudeva la saracinesca dal lato interno di un salone da barba. I militari, aprendo a loro volta la saracinesca, hanno trovato il titolare e un cliente appena servito con tanto di taglio di capelli e barba appena ultimato: multati entrambi, un 50enne e un 34enne.

I carabinieri di Ortigia e Cassibile hanno notificato tre provvedimenti di sospensione dell’attività di vendita o somministrazione di alimenti o bevande emessi dalla prefettura di Siracusa nei confronti di altrettanti locali che nei giorni scorsi sono stati trovati aperti in violazione delle disposizioni che ne imponevano la chiusura per contrastare la diffusione del coronavirus. L’esecuzione della sospensione sarà attuata quando, terminato il periodo di emergenza sanitaria, le attività commerciali potranno riprendere. Le violazioni riguardano un bar, una rosticceria e un circolo privato.
La polizia di Stato ha sequestrato nel mercato di Ballarò a Palermo un negozio di alimentari aperto senza autorizzazione. A gestire l’esercizio commerciale era una donna seduta davanti al negozio con una cassetta piena di bibite, birra e liquori. Dentro la bottega è stato trovato un espositore frigo acceso e pieno di bevande di vario tipo; su alcune mensole e sopra alcune sedie erano inoltre poste bottiglie di alcolici. La donna inoltre era sprovvista delle autorizzazioni per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande.

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