Il coronavirus raddoppia il rischio di mortalità

Lo studioso italiano: "Questo vale per qualsiasi fascia d'età"

ROMA – L’infezione da Covid-19 raddoppia il rischio di mortalità per ogni fascia d’età, non solo negli anziani. E’ quanto ha calcolato Alessandro Cellerino, docente di Fisiologia dell’università Normale di Pisa.
Per arrivare a questa conclusione Cellerino ha confrontato la letalità del Covid-19 con la mortalità generale della popolazione, in funzione dell’età, verificandolo per ogni fascia d’età. “Sulla letalità del virus Sars-Cov-2 in funzione dell’età attualmente c’è un solo studio, fatto in Cina – spiega Cellerino -. Poi ci sono i dati dell’Istituto superiore di sanità sulla età media dei morti, aggiornati al 6 marzo, che indicano 81 anni”.
Per l’Istat l’età media delle persone che muoiono in Italia, per qualsiasi ragione, è 80 anni: “ciò indica dunque che quella degli 80 anni è già una fascia di rischio a prescindere”.
Nella sua analisi il docente si è quindi chiesto quanto aumenta il rischio di mortalità in funzione dell’età, facendo il raffronto tra la letalità da Covid-19, e la mortalità generale (che è la probabilità che ha una persona di una determinata età entro un anno). Ad esempio in Italia, nella fascia tra i 20 e 29 anni anni, la mortalità generale è di 1,5 ogni 1000, pari cioè allo 0,15%.
“La letalità da Covid-19 nella stessa fascia è dello 0,2% – prosegue -. Quindi se sommiamo la mortalità generale con quella della malattia, otteniamo il valore dello 0,35%: la malattia raddoppia quindi il rischio di mortalità in quella fascia d’età. E lo stesso rapporto è presente più o meno uguale in tutte le fasce d’età”.
In altre parole il Covid-19 raddoppia il rischio di base per ogni fascia d’età, perché agisce come un moltiplicatore. “La letalità di questa malattia – conclude – aumenta in funzione dell’età e raddoppia ogni 10 anni”.

scroll to top