Coronavirus, 62 i casi in Sicilia

Vademecum del ministero e regole per quarantena

VIDEO Al vertice di Catania tutti separati

In Italia altri 168 morti. Possibile contagio su aereo per Lampedusa, sospetti su due dipendenti dell'Asp etnea. La protezione civile: "I supermercati saranno sempre riforniti". Scattano i controlli, prime denunce. Rinviate le elezioni comunali

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Sono 62 i casi di coronavirus in Sicilia, 8 in più rispetto a ieri secondo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (martedì 10 marzo).
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 955 tamponi, di cui 881 negativi e 12 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 62 campioni, otto in più di ieri, di cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania).

Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 41 sono in isolamento domiciliare e 2 sono guariti.

ALTRI 168 MORTI IN ITALIA. Sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più di ieri. Le vittime sono complessivamente 631: rispetto a ieri sono 168 in più. “I nuovi decessi non sono da coronavirus, ma si tratta di persone che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus”, ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa.
Quanto alle fasce d’eta delle vittime, il 2% è nella fascia tra 50 e 59 anni, l’8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni. Le persone guarite sono 1.004, 280 in più di ieri. Sono 877 i malati in terapia intensiva, 144 in più rispetto a ieri.
DUE CASI SOSPETTI ALL’ASP DI CATANIA. Accertamenti sono in corso per un sospetto contagio da coronavirus per due dipendenti degli uffici centrali dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catania. Sono state attivate immediatamente tutte le misure di sanificazione e contenimento previste, anche in armonia con le disposizioni specifiche per gli operatori sanitari.
I due dipendenti sono nelle loro abitazioni e le loro condizioni di salute non destano preoccupazione. Non svolgono attività sanitarie e non sono adibiti a servizi di sportello o di contatto diretto con il pubblico. La Direzione strategica è in sede e in piena operatività. Gli Uffici di diretta collaborazione sono attivi e stanno coordinando le attività per l’implementazione di tutte le misure nazionali e regionali per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Covid-19. Attivate inoltre modalità di lavoro agile.

“LA NOSTRA ARMA E’ LA DISTANZA”. “Non bisogna assaltare i supermercati, la catena alimentare e di distribuzione non sarà mai interrotta e i supermercati saranno sempre riforniti”. E’ l’appello che il vice capo della protezione civile e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo rivolge agli italiani. “I negozi di generi alimentari avranno tutto il necessario per la quotidianità – ribadisce – ci sarà tutto quello che serve e saranno sempre a disposizione”.
“L’unica grande arma che abbiamo per limitare e contenere il virus è la distanza fisica, è importante e fondamentale il distanziamento sociale, le persone devono state lontane le une dalle altre”, continua, ribadendo l’invito agli italiani “a rimanere a casa”. “Restate a casa il più possibile – ripete -, bisogna avere pazienza e sopportare difficoltà, ma è l’unico strumento che abbiamo per limitare il contagio”.
Infine Miozzo chide di “non bisogna intasare il 112, che va chiamato solo in caso di reali emergenze. Chi ha sintomi del virus deve chiamare innanzitutto il medico di famiglia, non deve affollare i pronto soccorso e se non è grave non deve chiamare il 112 perché il numero di emergenza in queste ore è molto sollecitato. Deve chiamare il medico di famiglia per avere le informazioni essenziali”.
POSSIBILE CASO SU AEREO PER LAMPEDUSA. Sospetto caso di coronavirus su un aereo che, ieri sera, è decollato da Palermo ed è atterrato alle 21 circa all’aeroporto di Lampedusa. Passeggeri in quarantena. Gli esami sono in corso su un lampedusano che, a quanto pare, stava rientrando dal Nord. A qualcuno dei viaggiatori, una volta sbarcati, è stato detto, dalle forze dell’ordine, di mettersi in isolamento volontario in attesa dell’arrivo dell’esito del tampone eseguiti all’abitante delle Pelagie. Per avere l’esito sono previste dalle 36 alle 48 ore.
Qualcuno però si è, nel frattempo, forse perché doveva correre al lavoro, allontanato. Fra questi un vigile del fuoco che è stato subito contattato dalle autorità all’aerostazione ed è stato invitato a lasciare il posto di lavoro e a recarsi a casa. Il velivolo della compagnia Dat dopo un intervento di disinfestazione e sanificazione è ripartito.
RINVIATE LE ELEZIONI COMUNALI. Le elezioni per il rinnovo dei Consigli comunali in Sicilia, programmate per il 24 maggio, sono rinviate al 14 giugno, con eventuale ballottaggio il 28 giugno, “a causa di doverose misure di protezione della salute pubblica”. Lo ha deciso il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. A essere coinvolti dalla tornata elettorale saranno circa 750 mila siciliani. Agrigento ed Enna sono gli unici capoluoghi di provincia che andranno al voto.
Oltre che nei comuni il cui rinnovo degli organi amministrativi era già fissato per scadenza naturale (53 enti), si voterà anticipatamente anche a Casteltermini (Ag), San Pietro Clarenza (Ct), Partinico e Termini Imerese (Pa) e Floridia (Sr), attualmente commissariati e a Camastra (Ag), Bompensiere (Cl) e Trecastagni (Ct), sciolti in precedenza per mafia dal Consiglio dei ministri. Tra i Comuni più grandi coinvolti, oltre ai due capoluoghi, ci sono Marsala (Tp), Barcellona e Milazzo (Me), Carini e Partinico (Pa) e Augusta (Sr). Sono 17 i comuni al voto con sistema proporzionale, 44 con il maggioritario. A essere eletti saranno 860 consiglieri.
PALESTRA E SCUOLA DI DANZA APERTE, DENUNCIATI TITOLARI. Scattano i primi controlli (e le prime denunce) in Sicilia per verificare il rispetto delle stringenti norme in vigore per prevenire e contrastare la diffusione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Un 44enne titolare di una palestra nel centro di Catania è stato denunciato da carabinieri del comando provinciale per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Nella struttura militari dell’Arma hanno trovato quattro uomini e due donne che si allenavano con lui.
I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno svolto in tutta la provincia controlli di pub, palestre, sale da gioco, scuole di ballo, sale bingo, discoteche e altri locali. Le verifiche, circa 250 in tutto, nella quasi totalità dei casi ha fatto emergere il rispetto delle disposizioni in atto, all’infuori di una scuola di ballo di Trecastagni dove i militari, sentendo distintamente la musica ad alto volume dall’esterno, hanno trovato all’interno di una delle sale un’insegnante (che è anche una delle titolari) che svolgeva regolarmente la lezione a due bambine. I carabinieri, dopo aver proceduto a interrompere la lezione, hanno deferito in stato di libertà l’insegnante e l’altra titolare della scuola di ballo.
A PIEDI AL CORTEO FUNEBRE: 48 DENUNCE. Quarantotto persone che stavano partecipando a un corteo funebre per le strade di Porto Empedocle (Ag) sono state denunciate dai carabinieri per violazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri per arginare la diffusione del coronavirus. Ad avvertire i militari sono stati alcuni passanti.
CINQUE SALE GIOCO APERTE A PALERMO. I carabinieri hanno denunciato a Palermo i titolari di cinque sale gioco e centri scommesse rimasti aperti nonostante il decreto del presidente del Consiglio. I controlli e le multe sono scattati in via Nino Bixio, via Leonardo da Vinci, piazza Armerina, nella zona dei Cantieri Navali, in via Gino Marinuzzi.
A CHI SEGNALARE IL RIENTRO DALLE ZONE ROSSE. Le persone che rientrano a Catania provenienti dalla Lombardia e da una delle 14 province del Nord Italia indicate dal Dpcm dell’8 marzo dovranno effettuare una segnalazione anche al servizio Protezione civile comunale telefonando allo 0957425157 dalle 8 alle 20 o inviando una mail a [email protected]. L’iniziativa, resa nota dal Comune di Catania, è in linea con l’ordinanza firmata ieri dal governatore Nello Musumeci per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

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