Covid: in Sicilia quasi 1.500 contagiati, morta donna di S. Giovanni La Punta

Razza: "Ottimismo dilagante preoccupa"

I nuovi malati sono 84 in più. Deceduti un 55enne a Messina, due anziane di Villafrati e una dottoressa di S. Teresa Riva. Ancora 837 vittime in Italia: "Solo 2% non aveva altre patologie". Positivo un sostituto procuratore a Siracusa 

Secondo i dati regionali delle 17 di oggi (martedì 31 marzo), in Sicilia sono ancora contagiate 1.492 persone per ilk coronavirus (+84 rispetto a ieri).
Dall’inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 15.634. Sono ricoverati 575 pazienti (+16 rispetto a ieri), di cui 72 in terapia intensiva (-3), mentre 917 (+68) sono in isolamento domiciliare; 74 i guariti (+3) e 81 i deceduti (+5).

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 91 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 62 (18, 4, 4); Catania, 453 (150, 16, 29); Enna, 191 (120, 1, 11); Messina, 283 (128, 10, 18); Palermo, 236 (87, 17, 9); Ragusa, 38 (10, 3, 2); Siracusa, 66 (36, 21, 6); Trapani, 72 (26, 0, 1).

RAZZA: “OTTIMISMO DILAGANTE MI PREOCCUPA”. “Oggi dobbiamo fare grande attenzione, c’è un ottimismo dilagate che mi preoccupa: se è vero che una parte significativa di chi è rientrato ha completato i 14 giorni di isolamento, c’è un’altrettanta quota che non l’ha fatto. Quindi le misure di contenimento vanno mantenute”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all’Ars sull’emergenza coronavirus. “La pianificazione in Sicilia è stata tempestiva, nessun siciliano si è trovato privo di un posto letto di terapia intensiva, merito di chi ha lavorato non dico di chi ha programmato. E’ giusto, condivido la necessità di trasferire tutti i dati alla VI commissione all’Ars perché possa compiere ruolo istituzionale di controllo di tenuta del piano”.

UN’ALTRA VITTIMA DI SAN GIOVANNI LA PUNTA
. “Purtroppo San Giovanni La Punta piange un’altra vittima a causa dell’epidemia Covid-19. Sono vicino al dolore dei familiari della vittima. La signora è stata, insieme al marito, fra i primi contagiati ed era ricoverata nella struttura ospedaliera Cannizzaro di Catania. Restano stabili le condizioni del marito”. Ad annunciarlo è il sindaco del paese etneo Antonino Bellia.
“In questo momento di particolare dolore per la famiglia e per tutta la comunità – aggiunge il sindaco – prendiamo coscienza di quello che purtroppo accade in questa nostra grande famiglia di San Giovanni La Punta. Pertanto ognuno di noi ha il dovere di fare la propria parte contribuendo a salvaguardare se stessi e gli altri con ogni azione e comportamento nel rispetto non soltanto delle norme, ma anche del buon senso”.
MUORE MEDICO MESSINESE A TRENTO. Altri tre decessi tra i medici per l’epidemia di Covid-19. Tra questi c’è pure Gaetana Trimarchi, 57 anni, medico di famiglia che lavorava a Trento ma era originaria di Santa Teresa Riva (Messina). Non ce l’hanno fatta, secondo quanto si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), neppure Norman Jones, cardiologo di Seregno (Como), e Roberto Mileti, ginecologo di Roma. Il totale dei camici bianchi deceduti a causa del contagio sale così a 66.
NUOVI LUTTI A MESSINA E PARTINICO. Un uomo di 55 anni, con patologie pregresse, è deceduto al Policlinico di Messina per insufficienza cardiorespiratoria. Il paziente era risultato positivo al Covid-19 ed era ricoverato in precedenza all’Ircss Neurolesi.
Sempre al Policlinico si registra la dimissione di una paziente di 75 anni che, dopo circa tre settimane di ricovero, è clinicamente guarita. Si tratta, dall’inizio dell’emergenza, della prima dimissione al Policlinico di persone affette da coronavirus e della seconda guarigione. A Messina e provincia le guarigioni complessive dal Covid-19 salgono così a 10. Dall’inizio dell’emergenza sono invece 18 in totale i decessi di persone affette da coronavirus nel Messinese.
Salgono intanto a cinque le persone decedute che si trovavano all’interno della Rsa di Villafrati. Le due donne morte al Covid di Partinico tra ieri e oggi sono due anziane di Misilmeri e di Ciminna, entrambe ospiti della casa di riposo Villa delle Palme. Sono dunque salite. Nella struttura complessivamente sono state contagiate 74 persone: 50 anziani e 24 operatori.
“SOLO 2% DEI DECEDUTI NON AVEVA ALTRE PATOLOGIE”. Sono 12.428 i morti in Italia per coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 837. Lunedì l’aumento era stato di 812. “Solo il 2% delle oltre 12 mila vittime non aveva altre patologie”, ha detto il geriatra e membro del Comitato tecnico scientifico Roberto Bernabei nella conferenza stampa della protezione civile.
“L’età media dei deceduti – ha aggiunto – è di 79 anni e il 70% sono uomini, le donne sono più forti e resistenti. Il coronavirus colpisce organismi che hanno diverse fragilità: il 52% ha 3 patologie, il 25% due patologie, il 21% ha una patologia. Dei 23 deceduti sotto i 40, inoltre, 15 avevano patologie associate importanti”.
Sono complessivamente 77.635 i malati, con un incremento rispetto a ieri di 2.107. Lunedì l’incremento era stato di 1.648. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 105.792; sono 15.729 le persone guarite, 1.109 in più di ieri (il dato precedente era 1.590).
POSITIVO SOSTITUTO PROCURATORE A SIRACUSA. Un sostituto procuratore di Siracusa è risultato positivo al test del coronavirus. Il sostituto avrebbe accusato i primi sintomi una decina di giorni fa e si trova in isolamento a casa. Il procuratore capo Sabrina Gambino ha disposto la chiusura del quarto e del quinto livello del Palazzo di giustizia e tutte le attività giudiziarie sono sospese fino a nuova disposizione. L’Asp ha predisposto i controlli nei confronti delle persone con cui il sostituto è entrato in contatto negli ultimi quindici giorni, principalmente colleghi, avvocati e personale di cancelleria.
CONTAGIATI NEGLI OSPEDALI DI CANICATTI’ E VITTORIA. Quarto caso positivo al coronavirus tra il personale dell’ospedale civile Barone Lombardo di Canicattì: riguarda una una dottoressa del reparto di Medicina originaria e residente a Cerami (Enna).
Momenti di apprensione ieri nell’ospedale di Vittoria. Un paziente di Gela si è recato nella divisione di Chirurgia vascolare dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria per una tromboflebite ma durante gli accertamenti si è scoperta la sua positività al Covid 19 anche perché presentava problemi respiratori. E’ stato subito trasferito in terapia intensiva nell’Ospedale di Modica individuato in provincia di Ragusa come hub per il Covid 19, mentre, sono stati sanificati i reparti dell’ospedale di Vittoria che l’uomo ha visitato. Le sue condizioni di salute sono gravi.
CATANIA: 120 POSTI LETTO AL S. MARCO. Tre unità operative, 120 posti letto, attrezzature e personale medico e paramedico. Sono i numeri messi in campo dall’università di Catania all’ospedale San Marco per l’emergenza Covid-19. E’ stata avviata la macchina organizzativa che porterà, entro pochi giorni, ad ampliare la presenza del Dipartimento di Medicina a direzione universitaria nell’ospedale di Librino, uno dei Covid hospital della Sicilia, con il trasferimento dei reparti di Clinica Medica diretto dal prof. Pietro Castellino e di Pneumologia diretto dal prof. Nunzio Crimi. Che si aggiunge a Malattie infettive diretta dal dott. Arturo Montineri.
” I reparti che verranno dedicati al Covid – spiega il prof. Castellino, ordinario di Medicina interna e presidente della scuola Facoltà di Medicina dell’università di Catania – sono già funzionanti e quindi già attrezzati, attualmente sono occupati dalle Uoc di Chirurgia toracica e Maxillo facciale, ma si debbono comunque trasferire alcune apparecchiature in dotazione alla Pneumologia ed alla Medicina interna come ventilatori, ecografi, monitor, emogasanalizzatori e saturimetri. Non è un’operazione semplice attivare 48 posti letto, 24 per ciascun reparto, ma è ovvio che dobbiamo essere pronti in tempi brevissimi – afferma il prof. Crimi, ordinario di Malattie dell’Apparato respiratorio – e il trasferimento riguarderà anche il personale medico e infermieristico, specializzandi dell’ultimo anno di Medicina interna e Pneumologia, i nuovi abilitati post-laurea e specialisti provenienti dalla Sicilia e anche dal nord Italia, quindi già formati, specialisti della gestione dell’emergenza”.
Al Policlinico resteranno attivi i reparti di Medicina Interna, diretta dal prof. Salvatore Santo Signorelli, e una parte della Pneumologia, diretta dal prof. Crimi, che saranno dedicate a pazienti non Covid. “Di questo – sottolinea il porf. Crimi – dobbiamo ringraziare il personale medico e infermieristico che si dividerà tra il plesso “Rodolico” del Policlinico, 22 posti letto per Pneumologia, e il San Marco, altri 24 posti letto. Il personale, da questo punto di vista, è stato sempre disponibile, un dovere in questa situazione di emergenza.

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