Catania la più colpita: “Troppe carenze”

La deputata Marano (M5s): "Forti ritardi, personale senza protezione e pessima gestione dei pazienti sospetti. Musumeci sa solo lamentarsi dalla D'Urso"

CATANIA – La deputata regionale del Movimento cinque stelle Jose Marano denuncia la situazione sanitaria della provincia di Catania, la più in colpita in Sicilia dal coronavirus, chiedendo “già da tempo la realizzazione di Covid Hospital scissi dalle altre strutture ospedaliere in modo tale da isolare i casi, anche potenzialmente positivi, ed evitare la propagazione del contagio”.
“Da tempo lanciamo proposte e allarmi sulla provincia di Catania – dice Marano – ma ancora il governo regionale latita. Musumeci, che cerca con il lumicino spazi mediatici, non ha ancora un piano per il territorio più colpito dal coronavirus. È dal 24 febbraio che ho lanciato proposte per prepararci a gestire l’emergenza ma sono rimaste, per il governo regionale, lettera morta. Basti pensare alla frammentarietà dei reparti che trattano i casi di Covid19 e i pronto soccorso dedicati all’ingresso dei pazienti potenzialmente sospetti. Ad esempio nel caso del Garibaldi il paziente deve andare al pronto soccorso di piazza Santa Maria del Gesù ma poi, in caso di ricovero, deve essere trasportato a Nesima; o nel caso del Policlinico, dove vi è il pronto soccorso dedicato, ma per il ricovero si viene portati al San Marco con pericolo di contagi e rischi anche per il personale sanitario”.
Marano si chiede “perché non si è partiti prima con la costruzione di ospedali da campo o con l’utilizzo di strutture distanziate dalle altre come l’Ascoli Tomaselli, che era un lebbrosario e nato proprio per le malattie infettive? Inoltre, la Regione ha abbandonato il personale sanitario che chiede tamponi per tutto il personale sanitario in modo tale da azzerare i rischi: medici e infermieri potrebbero trasformarsi in un veicolo di contagio a loro volta. Ma al momento, nonostante le reiterate richieste, il lento governo regionale latita e Musumeci si lamenta soltanto del governo nazionale da Barbara D’Urso. Addirittura mancano nelle strutture etnee i reagenti per i tamponi e ciò sta paralizzando di fatto l’attività di monitoraggio, prevenzione e cura dei pazienti comportando gravi rischi per il personale sanitario. Ma evidentemente il governo regionale preferisce puntare il dito contro gli altri per nascondere le proprie mancanze”, ha concluso la deputata regionale.

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