“Scuola? Dipende da autorità sanitarie”

Il ministro dell'Istruzione: "Si tornerà se e quando le condizioni lo consentiranno. L'anno è valido, alla maturità membri interni e presidente esterno"

“Si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno”. Così, durante una informativa in Senato, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha affrontato il tema della sospensione delle lezioni a causa del coronavirus.
“Una misura altamente significativa – ha detto Azzolina – è quella che sancisce la conservazione della validità dell’anno scolastico 2019-2020. L’articolo 32 del decreto-legge n. 9 recita: “Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del Covid-19, l’anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall’articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”.
Azzolina ha ricordato che i ragazzi che non possono accedere agli edifici scolastici sono 8,3 milioni. “Oltre tre quarti della popolazione studentesca mondiale è interessata da questa crisi. Un numero spaventoso: 1, 5 miliardi di studenti nel mondo in questo momento non sta andando a scuola. Si tratta di una sfida senza precedenti, che dobbiamo raccogliere. Lo stiamo facendo come Paese in raccordo con l’Unione Europea e con l’Unesco. Molti Paesi europei – è inutile nascondercelo – sono più attrezzati di noi riguardo alle infrastrutture tecnologiche, eppure in questi giorni sono stata più volte chiamata in causa dai miei omologhi per avere informazioni su come l’Italia stia operando”.
Secondo i dati forniti dalla ministra, il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione; attualmente più di 6,7 milioni di alunni è raggiunto, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza. L’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità; l’84% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con Dsa; il 68% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con Bes non certificati; il 48% delle scuole ha svolto riunioni degli organi collegiali a distanza. In Italia i ragazzi che non possono accedere agli edifici scolastici sono 8,3 milioni.
Sull’argomento esami di maturità, ha poi aggiunto: “Anticipo sin d’ora quella che può essere una diretta conseguenza di questo approccio di valorizzazione dei percorsi di ognuno, che riguarda la composizione delle commissioni d’esame per la scuola secondaria di II grado. Il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame”.
Sugli esami di Stato “abbiamo più volte ribadito la necessità, come chiedono anche gli studenti ai quali va il mio abbraccio più grande, di predisporre le modalità che garantiscano un esame serio che tenga conto dello sviluppo reale degli apprendimenti. Questo approccio non vuole essere finalizzato alla rigidità formale, al contrario intende volgere alla valorizzazione dei percorsi di ognuno, attraverso lo strumento più idoneo per tutti”, ha concluso la ministra.

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