Regione, mille posti letto per le quarantene

Serviranno per i pazienti in isolamento che non hanno bisogno del ricovero in ospedale. Musumeci e Razza: "Obiettivo è averne 100 per provincia"

PALERMO – Scade a mezzanotte l’avviso col quale la Regione ha chiesto la disponibilità delle strutture alberghiere per ospitare i pazienti in isolamento che non hanno bisogno del ricovero in ospedale.
“Almeno mille i posti previsti e decine le strutture alberghiere che hanno aderito”, ha annunciato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in diretta Fb da Palazzo Orleans insieme con l’assessore regionale alla Salure Ruggero Razza.
Musumeci ha spiegato che nelle strutture saranno ospitati i pazienti senza necessità di ricovero, appena positivizzati o dimessi dall’ospedale in condizioni stabili ma ancora positivi; i pazienti in assenza di tampone ma per i quali è stata individuata la necessità clinica della quarantena e i cittadini che hanno obbligo di andare in quarantena ma non possono farlo a casa propria per il rischio di promiscuità con familiari e quindi di contagio.
“Alle strutture alberghiere abbiamo detto di mettere a disposizione delle ali di edificio, esclusivamente destinati all’isolamento – ha sostenuto Musumeci – Nessun familiare o amici potrà accedere alla struttura, l’accesso è consentito solo a medici e personale che forniranno la colazione, il pranzo e la cena. Il nostro obiettivo è di avere almeno 100 posti letto per provincia, in quelle più grosse il numero sarà maggiore”.
L’onere sarà a carico delle casse pubbliche. “Domani mattina si farà la selezione delle strutture alberghiere adatte – ha proseguito Musumeci – Il personale della Regione farà il sopralluogo, poi ci sarà la sanificazione dei luoghi e delle camere per ospiti in quarantena. Tutto questo serve a tentare di spezzare la catena del contagio, se conteniamo abbiamo vinto la battaglia al 70%, il resto dipende da una serie di concause”.
“Sono arrivate una decina di migliaia di mascherine – ha spiegato inoltre Musumeci – ma non sono quelle omologate, domani comunque cominceremo la distribuzione. Noi non fabbrichiamo mascherine, camici monouso e ventilatori per la rianimazione: tutto dipende esclusivamente dall’unità di crisi nazionale, quindi aspettiamo che Roma possa avere il materiale e trasmetterlo alle Regioni”.

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