In Sicilia i positivi raggiungono quota 458. Impennata di contagi a Messina

Picco in Italia: altri 793 morti

Nuovo bilancio nell'Isola: +79. Sullo Stretto scoppia il caso dell'istituto Bonino Pulejo: Razza vara un piano di contenimento. Deceduto un 87enne di Ribera. Borrelli: "Adottate misure massime". Viminale: no al blocco dei trasporti

Salgono a 458 i casi di coronavirus in Sicilia. Questo il quadro della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (sabato 21 marzo).

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 4.883.
Risultano ricoverati 254 pazienti (27 a Palermo, 118 a Catania, 40 a Messina, 1 ad Agrigento, 12 a Caltanissetta, 19 a Enna, 6 a Ragusa, 19 a Siracusa e 12 a Trapani) di cui 48 in terapia intensiva, mentre 204 sono in isolamento domiciliare, 26 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 6 deceduti (1 a Caltanissetta e Siracusa, 2 a Catania ed Enna).

UN MORTO A RIBERA, DECESSO SOSPETTO A SALEMI. Un decesso per coronavirus a Ribera. Il caso riguarda un 87enne risultato positivo e trasferito d’urgenza per problemi respiratori all’ospedale di Enna, dove è morto questa notte. Lo ha annunciato il sindaco di Ribera, Carmelo Pace.
L’anziano proveniva dal reparto di Medicina dell’ospedale di Sciacca, dove nei giorni scorsi si erano registrati una ventina di casi positivi. “Il paziente era stato sottoposto al tampone con un primo esito negativo ed era stato portato a casa. Poi, l’anziano ha avuto delle complicazioni e a un successivo tampone, risultato positivo, è stato trasferito ad Enna”, ha spiegato il sindaco.
Un 79enne di Salemi è deceduto nell’ospedale di Castelvetrano, così come ha confermato l’Asp di Trapani. Il caso, al momento, è da ritenersi sospetto: le autorità sanitarie sono ancora in attesa dell’esito del tampone che dovrebbe confermare o meno la positività.
IMPENNATA DI CASI A MESSINA. Scoppia a Messina il caso dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Neurolesi Bonino Pulejo. dove aumentano i casi di persone trovate positive al Covid 19. Tra i contagiati ci sono pazienti, infermieri e medici, ma ancora non tutto il personale sanitario, circa 80 persone, è stato sottoposto al tampone. Dodici pazienti positivi sono stati trasferiti al Policlinico, altri cinque sono in isolamento volontario domiciliare. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha inviato nella città dello Stretto il dirigente dell’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato Salvatore Scondotto per coordinare le misure di contenimento.
“Da oggi Messina – ha detto il sindaco De Luca, che ha espresso preoccupazione per l’aumento dei casi in città – potrà fare i propri tamponi e non dovrà più fare riferimento a Catania e Palermo. C’è stato anche un confronto con i direttori dell’Asp e dei nosocomi messinesi per stabilire una strategia condivisa e dare un contributo alla risoluzione del problema Covid 19 visto il picco di aumenti in città. Al Policlinico al padiglione H c’è una struttura dedicata al Covid 19, abbiamo la disponibilità di 70 posti letto malattie infettive e di 23 per terapia intensiva che potrebbero arrivare a 30. C’è anche la possibilità di creare un altro reparto dedicato con altri 50 posti per malattie infettive e arrivare ad altri 12 posti per terapia intensiva. Al Papardo ci sono sei posti per la terapia intensiva che potrebbero arrivare a 10. L’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto ha 2 posti per terapia intensiva che potrebbero arrivare ad 8. Al nosocomio di Taormina ci sono otto posti per terapia intensiva che potrebbero arrivare a dodici. All’Ircss Neurolesi si stanno svuotando i reparti, vedremo nei prossimi giorni quali saranno i risultati dei tamponi effettuati su tutti i pazienti e il personale sanitario”.
PIANO DI CONTENIMENTO PER IL BONINO PULEJO. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha annunciato un piano straordinario di contenimento e contrasto l’Istituto neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina. Secondo dati non ufficiali fino ad ora sarebbero almeno 17 i casi di persone positive al coronavirus, tra pazienti e personale sanitario in servizio nella struttura. Nel pomeriggio nel capoluogo peloritano è giunto il dirigente dell’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato, Salvatore Scondotto, che ha coordinato tutte le necessarie misure di contenimento, così come previsto dai protocolli ministeriali. Oltre al trasferimento al policlinico ‘Martino’ e all’ospedale di Barcellona di tutti i pazienti contagiati, è stato organizzato un Piano di dimissioni programmate per i degenti non positivi al Covid-19. Si tratta di persone che, secondo il giudizio clinico, possono essere seguite con assistenza domiciliare e che pertanto non necessitano di ricovero.
Resteranno nella struttura solo alcuni pazienti ritenuti non trasferibili a causa delle loro condizioni. Nei reparti, intanto, vanno avanti le misure di sanificazione, mentre tutto il personale sanitario del Bonino Pulejo è stato sottoposto al test del tampone, così come gli altri pazienti. Analoghe iniziative sono state intraprese anche per una casa di riposo della città dello Stretto dove un’anziana di 90 anni è risultata positiva e dove fino ad ora sono stati effettuati tamponi su 23 dei 71 anziani ospiti della struttura dove lavorano altri 16 operatori. Domani l’assessore Ruggero Razza presiederà una riunione, in videoconferenza, con tutti i manager delle Aziende sanitarie del Messinese che registra fino ad ora 66 contagiati, uno dei picchi più alti in tutta la Sicilia.
IN ITALIA ALTRI 793 MORTI. Sono salite a 4.825 le vittime del Coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. E’ il maggior incremento dall’inizio dell’emergenza. Ieri l’aumento era stato di 627 morti.
Sono complessivamente 42.681 i malati, con un incremento rispetto a ieri di 4.821. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli. Ieri i malati in più erano stati 4.670.
Poco più di seimila le persone guarite, 943 in più di ieri. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689.
“QUESTE SONO LE MISURE MASSIME”. “Bisogna limitare gli spostamenti ma ci sono esigenze che vanno assicurate – spiega Borrelli -. Non possiamo garantire la spesa a domicilio per tutti. Sono state previste limitazioni ad attività lavorative non essenziali, ma ci sono una serie di filiere come quelle di alimentari e servizi pubblici essenziali, che devono essere garantite. Quelle in atto sono le misure massime che si potevano adottare. Dopodiché c’è la chiusura totale e mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa e senza alimentari nei supermercati?”.
VIMINALE: “NO A BLOCCO TRASPORTI”. Proteste e conflittualità sindacale nel comparto logistica, trasporti e spedizioni, stanno rallentando “la consegna di prodotti di indispensabile uso” nell’emergenza Coronavirus, come farmaci, mascherine, camici. Lo evidenzia il Viminale in una direttiva in cui invita tutti i prefetti ad attivare le “opportune misure di mediazione ovvero di dissuasione, ritenute del caso per prevenire il fenomeno”.
AD AGRIGENTO AIUTI DALLA CINA. E’ in arrivo ad Agrigento materiale protettivo di supporto dalla città cinese di Neijiang, con cui lo scorso novembre è stato siglato un memorandum di relazioni amichevoli su commercio, cultura, turismo. “La vostra città ci sta molto a cuore e speriamo di potervi aiutare a debellare l’epidemia”. Queste le parole usate dal sindaco e dal Comitato municipale della città di Neijiang, che oggi hanno scritto al sindaco di Agrigento per sottolineare lo loro vicinanza e mostrare, con un concreto gesto di aiuto, l’autenticità della loro amicizia.

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