Arrestata dipendente di Riscossione Sicilia

Truffa ai contribuenti, scoperti nuovi casi: Renata Sciortino era già stata sospesa per un anno dal lavoro

PALERMO – I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno notificato un provvedimento del gip agli arresti domiciliari a Renata Sciortino, la dipendente di Riscossione Sicilia, già sospesa per un anno dal lavoro, che si faceva consegnare soldi in contanti oppure tramite postepay dai contribuenti a cui aveva fatto credere di potere sistemare la situazione debitoria.
La truffa è stata scoperta dopo che alcune vittime hanno denunciata la dipendente. Si è scoperto che dicevano la verità dai controlli interni eseguiti da Riscossione Sicilia, dalla segnalazione di operazioni sospette partite dalle banche e dai messaggi WhatsApp conservati nella memoria del telefonino della donna.
Tra le vittime anche una congregazione religiosa, esposta con il fisco per oltre 500 mila euro. Le indagini dei finanzieri coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Chiara Capoluongo, sono ancora in corso.
Gli investigatori ipotizzano che la donna avesse la passione per il gioco di azzardo, visto che tra gennaio 2008 e agosto 2019 ha eseguito ricariche per undici mila euro su alcune piattaforme di giochi on line. Oltre alla sospensione alla Sciortino sono stati sequestrati 163 mila euro, quali profitto di peculato e autoriciclaggio.
Dopo i riscontri eseguiti dai finanzieri, diretti dal colonnello Gianluca Angelini, sono state individuate altre sette persone raggirate dalla funzionaria infedele e il profitto dei reati ipotizzati è salito a oltre 200 mila euro.
Inoltre, è stato accertato che, dopo la notifica del provvedimento di sequestro disposto dal pm lo scorso mese di febbraio e la sospensione dal servizio, l’indagata ha continuato a fissare appuntamenti con persone che si erano in passato rivolte a lei. Da qui la decisione del gip di aggravare la misura cautelare come richiesto dalla procura.

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