La ‘ndrangheta forniva droga alla Sicilia

La cosca Morabito-Bruzzaniti-Palamara consegnava carichi di cocaina e marijuana a Messina: 19 arresti. I NOMI - VIDEO

MESSINA – I carabinieri di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip su richiesta della Dda guidata da Maurizio de Lucia – nei confronti di 19 persone accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di droga, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e reati contro il patrimonio.

L’indagine denominata ‘Scipione’ ha avuto inizio dopo un un attentato a colpi di fucile subito il 27 settembre 2016 da alcuni pregiudicati che si trovavano all’esterno di un bar a Messina. Dalle indagini è emerso che le vittime erano inserite in un traffico di droga.
L’inchiesta ha accertato che il gruppo criminale messinese si riforniva stabilmente di droga da personaggi legati alla cosca della ‘ndrangheta Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo Nuovo, che assicuravano la consegna a domicilio ogni settimana di carichi di cocaina e marijuana che venivano poi distribuite a Messina.
“C’era un rapporto di collaborazione molto consolidato tra ‘ndrangheta calabrese e la criminalità messinese per lo spaccio della droga. La particolarità dell’attività di spaccio era quella della consegna della droga direttamente a Messina a domicilio da parte dei calabresi con delle trasferte cadenzate”, ha detto il procuratore aggiunto di Messina Rosa Raffa.
“Messina – ha aggiunto il pm – si conferma ormai sempre più un mercato di distribuzione rilevante e queste indagini miravano a scoprire come avveniva l’approvvigionamento in Calabria della droga”.
GLI ARRESTATI. Angelo Albarino, 45 anni, Giovanni Bonanno, 47, Stellario Brigandì, 50, Fortunato Calabrò, 42, Santo Chiara, 43, Rinaldo Chierici, 49, Roberto Cipriano, 53, Giuseppe Coco, 43, Alessandro Duca, 42, Costantino Favasuli, 48, Salvatore Favasuli, 46, Adriano Fileti, 50, Stefano Marchese, 43, Giampaolo Milazzo, 49, Giovanni Morabito, 37, Francesco Spadaro, 40, Maria Visalli, 42, Marcello Viscuso, 49, Orazio Famulari, 45 (quest’ultimo agli arresti domiciliari).

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