Curcio ribalta il Picerno

di Alberto Cigalini. Una doppietta del trequartista (foto Galtieri) vale la vittoria in rimonta. Approccio di gara stentato, poi gli etnei, tornati al gol dopo oltre 400 minuti, crescono e la spuntano soffrendo

a.cig.) Dalla A alla Z. Come vuole la ragione sociale dell’avversario. E come suggerisce il cognome del protagonista di giornata, Alessio Curcio. E’ un Catania enciclopedico, quello che va a castigare a domicilio il Picerno consolidando la propria posizione in zona play off.
Enciclopedico perché i 90′ di Potenza, visti dall’ottica rossazzurra, offrono un po’ di tutto. La squadra di Lucarelli interrompe i filotti che avevano caratterizzato il dibattito nelle ultime settimane. Reduci da tre 0-0 di fila, Coppa Italia inclusa, gli etnei riassaporano il gusto dei tre punti tornando a segnare dopo 443 minuti e a subire gol dopo 401.
L’unica serie aperta resta quella delle vittorie esterne. Al successo di misura sulla Cavese a Castellammare di Stabia segue questo 2-1, anche stavolta maturato in campo neutro e con un rigore decisivo. La discontinuità col recente passato la danno qualche inconsueto affanno nella fase difensiva, in particolare nel primo segmento del match, e i due centri che interrompono un digiuno realizzativo diventato davvero troppo lungo.
I problemi nascono da un approccio di gara non ideale, sfruttato dai padroni di casa (si fa per dire, il Viviani è semideserto) che partono forte puntando su ritmo e intensità. L’ammonizione all’alba del match di Calapai (era diffidato, sarà squalificato) è la spia delle difficoltà nel contenere la spinta del Picerno, soprattutto sul centrosinistra, dove Santaniello si muove bene.
Sugli sviluppi della successiva punizione dal limite, Furlan se la cava in due tempi smanacciando nei pressi della linea la botta di Pitarresi e 180 secondi più tardi serve un salvataggio in extremis di Pinto per scongiurare un altro serio pericolo. Non sorprende che pochi minuti dopo i lucani passino in vantaggio: Mbende si perde Santaniello in area su un traversone dalla fascia mancina di Squillace e Furlan è battuto (sotto, foto Galtieri).

Schierato con il consueto 4-2-3-1, il Catania non trova la quadratura. Se il sistema di gioco iniziale è lo stesso, gli interpreti sono diversi. Lucarelli cambia i due mediani dando spazio a Biagianti e Rizzo, fa debuttare Capanni dal 1′ sulla trequarti e propone come falso nove Curcio, inizialmente destinato alla panchina e inserito tra i titolari in extremis al posto di Barisic, frenato da noie alla schiena.
Il pericolo scampato al minuto 36 grazie a Kosovan, che divora il raddoppio calciando malamente sul fondo da pochi metri dopo essersi inserito tra Calapai e Mbende, sveglia i rossazzurri, passati intanto al 3-4-3. Il tempo di un giro di lancette ed ecco il pari sugli sviluppi di un angolo: un pregevole cross d’esterno di Capanni viene corretto di testa da Mbende sul secondo palo, dove sbuca Silvestri, lucido nell’appoggiare in mezzo per il tocco vincente di Curcio.
Quattro minuti e il ribaltone è completo. Di Molfetta va giù in area su intervento di Priola e guadagna un rigore che Curcio trasforma impeccabilmente dal dischetto (sotto, foto Galtieri).

Nella ripresa il Catania, cresciuto nella fase di non possesso, lotta e tiene. Il tris che chiuderebbe i conti non arriva nonostante due opportunità per Di Molfetta (conclusione dal limite fuori bersaglio) e soprattutto Biagianti, che gira sul fondo da posizione favorevole, ma non arriva neppure il pari avversario.
Il Picerno preme costruendo tre occasioni: la prima è un colpo di testa di Cecconi a lato di poco su cross di Guerra; la seconda giunge su punizione dal limite (troppi i piazzati concessi ai sedici metri) di Nappello che sorvola la traversa; la terza è dello stesso Nappello, chiuso da Furlan in uscita bassa.
Passati al 3-5-2 con l’inserimento di Esposito e Beleck a fare da riferimento offensivo, gli etnei non ripartono più nell’ultimo quarto d’ora ma ci mettono cuore e spirito battagliero risolvendo due-tre situazioni scabrose in area e incamerando un risultato pieno che premia il percorso di maturazione compiuto dal gruppo dalla chiusura del mercato di gennaio in poi.
La salvezza virtuale, toccata quota 41, è ormai acquisita. Il resto si vedrà sin da domenica prossima, quando al Massimino sarà di scena la Vibonese. Quella dell’umiliante 5-0 dell’andata. C’è altro da aggiungere?
AZ PICERNO-CATANIA 1-2
Az Picerno (3-5-2): Pane 6; Priola 5.5, Ferrani 6, Lorenzini 5.5; Melli 6 (7′ st Vanacore 6), Kosovan 5.5 (41′ st Donnarumma sv), Vrdoljak 6 (7′ st Esposito 6), Pitarresi 6.5, Squillace 6.5 (7′ st Guerra 6); Cecconi 5.5 (19′ st Nappello 6.5), Santaniello 6.5. In panchina: Cavagnaro, Fontana, Ripa, Zaffagnini, Ruggieri, Romizi, Brumat. Allenatore: Giacomarro 6.
Catania (4-2-3-1): Furlan 6; Calapai 5.5, Mbende 6, Silvestri 6.5, Pinto 6.5; Rizzo 6.5, Biagianti 6 (29′ st Salandria 6); Capanni 6 (19′ st Welbeck 6), Di Molfetta 6.5 (39′ st Mazzarani sv), Biondi 6 (14′ st Esposito 6); Curcio 7 (14′ st Beleck 5.5). In panchina: Martinez, Vicente, Barisic, Marchese, Manneh, Di Grazia. Allenatore: Lucarelli 6.5
Arbitro: Maranesi di Ciampino 6
Reti: 17′ pt Santaniello, 37′ pt e 41′ pt (rig) Curcio.
Note: spettatori 337, di cui 38 da Catania. Ammoniti Calapai, Pitarresi. Angoli: 3-6. Recupero: 1′; 5′.

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