#DiventeràBellissima si riorganizza: “Meloni o Salvini? Come dire… mamma o papà?” 

L.Cil. Il partito di Musumeci smonta definitivamente il gruppo di Bianco in Consiglio comunale a Catania. Il 21 la direzione regionale. VIDEO - FOTO

CATANIA – Il trench è quasi d’ordinanza per tutti i protagonisti al tavolo. La sala Coppola del Comune di Catania affollata. C’è curiosità per il passaggio del consigliere comunale Daniele Bottino (ex capogruppo della lista “Con Bianco per Catania”) al partito del presidente della Regione. “E’ da sempre il mio movimento, perché #DiventeràBellissima ha le mie stesse iniziali” dice sorridente, guardando il papà Marcello seduto in prima fila.
I Bottino’s sono da anni catalizzatori di preferenze alle elezioni amministrative e punto di riferimento delle comunità evangeliche. Il consigliere “già bellissimo da mesi” (per sua stessa ammissione, ndr) ed elegantissimo in abito blu nella sua prima uscita in casacca giallo-presidenziale è al secondo mandato e nel 2018 è stato il più votato alle ultime comunali raccogliendo oltre 1.700 voti, praticamente più di quelli che sono riusciti a mettere insieme gli altri due componenti del gruppo, Manfredi Zammataro e Nino Penna (poco meno di 1.400).

Un colpaccio nel quadro della più complessa riorganizzazione che il movimento sta mettendo in atto in provincia di Catania in vista delle prossime amministrative. La politica locale è melliflua, meno incline alle tessere di partito. Raccoglie consensi nelle comunità al di là dell’area di appartenenza.
Ecco che il passaggio dal centrosinistra al centrodestra del consigliere Bottino non fa quasi notizia se non per il fatto che relega al Misto l’ex sindaco Enzo Bianco, che non riesce più ad avere i numeri per tenere in aula un gruppo autonomo.
“Ringrazio Enzo Bianco – dice in conferenza stampa il giovane transfugo – sono stato leale con lui in campagna elettorale, quando in tanti abbandonavano la nave. Ma lo sanno tutti, io non sono mai stato di sinistra”. Saluti e baci.
Il ghigno beffardo dell’assessore Ruggero Razza, per l’occasione gran cerimoniere per l’accoglienza del nuovo membro “nella famiglia politica di Diventerà Bellissima”, racconta il non detto. Nei prossimi mesi, infatti, il gruppo consiliare potrebbe allargarsi ulteriormente con un paio di nuovi innesti.
“Negli ultimi due anni ci siamo dedicati totalmente alla Regione – confessa Razza – distraendoci dalla nostra Catania. Tanti amministratori stanno guardando con grande attenzione a #DiventeràBellissima, abbiamo registrato adesioni a Palermo, dove nei prossimi giorni daremo vita al nuovo gruppo consiliare, e a Messina. Si cresce in tutta la Sicilia in un momento in cui emerge con chiarezza il lavoro del presidente Musumeci  e del suo governo”.

Razza entra in casa del sindaco Salvo Pogliese, dirigente di Fratelli d’Italia, quel partito che appena un anno fa proprio Musumeci aveva bollato come “fisiologicamente arrivato con una percentuale nazionale del 4%”. Negli ultimi sondaggi, invece, il partito della Meloni viaggia su percentuali superiori al 13% con un trend in continua crescita. “Il nostro è un movimento politico regionale, i nuovi assetti sul territorio fanno comprendere meglio il perché un anno fa non abbiamo voluto sciogliere Diventerà Bellissima per confluire in altri partiti”.
Venerdì prossimo (21 febbraio) a Catania ci sarà la direzione regionale del movimento, all’ordine del giorno ci saranno le amministrative di primavera, ma è inevitabile che il confronto tra la classe dirigente di Diventerà Bellissima sarà anche sulla prospettiva politica nazionale, in un momento in cui il centrodestra governa ormai la maggior parte delle regioni italiane. “Meloni o Salvini? Sono cresciuto accanto a una classe dirigente che è presente in egual misura sia nella Lega sia in Fratelli d’Italia. E’ come rispondere se voglio più bene a mamma o a papà”.
Più volte, tra le riflessioni e i retroscena, è emerso che #DB vorrebbe ispirarsi al Partito Sardo d’Azione, un soggetto territoriale e autonomo, capace di federarsi nelle competizioni nazionali. Ma è risaputo che le simpatie personali dell’assessore regionale vanno tutte in un’unica direzione, soprattutto in questo particolare momento storico in cui “papà” resta il leader del principale partito di centrodestra.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti

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