Catania: nella rete i pescatori di frodo

Mega operazione della polizia all'Oasi del Simeto: gli abusivi intascavano il reddito di cittadinanza, denunce e sequestri. FOTO

CATANIA – Ancora controlli della polizia catanese all’Oasi del Simeto contro la pesca di frodo. La zona è stata cinturata, impedendo eventuali vie di fuga anche dal mare a 20 pescherecci. I pescatori hanno provato a scappare e alcuni sono stati bloccati sulla spiaggia.
Qualcuno ha gettato le reti in mare (che sono rimaste incastrate nel fondale con relativo danno ambientale), in un altro caso un pescatore si è scagliato contro le forze dell’ordine.
In diversi giorni sono state indagate 12 persone per deterioramento e distruzione dell’habitat protetto, pesca di frodo, sfruttamento del lavoro minorile e interruzione della scuola dell’obbligo, minacce a pubblico ufficiale, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento del reddito di cittadinanza.
Sono poi scattati i sequestri: 17 imbarcazioni, 3 auto, diverse anfore, 60 chilometri circa di reti, un fucile subacqueo e una muta, 3 motori per barche e remi, 18 nasse, 4 taniche di benzina, un furgone frigo, vasconi in plastica, teloni di copertura, un contenitore termico frigo box.
I pescherecci sono stati trainati fino al porto di Catania, in custodia giudiziale. Durante le operazioni è stato sorpreso anche un 14enne che, interrotta la scuola d’istruzione obbligatoria, esercitava il mestiere di pescatore. Il pescato, in relazione ai granchi blu, specie protetta, è stato reimmesso nell’habitat naturale ancora vivo.

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