Coronavirus, i casi in Sicilia sono 3

VIDEO Musumeci: "Controlli poco efficaci"

Lezioni sospese sino a lunedì nel Palermitano

Positivi turisti di Bergamo in vacanza a Palermo. Il presidente della Regione: "Non siamo in emergenza". Gli aeroporti dell'Isola: "Serve più personale". Arrivano 30.000 mascherine. Nel capoluogo assalto ai supermercati: FOTO. Sale a 11 il numero dei morti in Italia, oltre 300 i contagiati

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FOTO Tutti con le mascherine

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Sono 3 i contagiati in Sicilia da Coronavirus. Fanno tutti parte della comitiva di turisti arrivati a Palermo dalla Lombardia. Lo ha confermato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. I due nuovi casi, che si aggiungono a quello di ieri, riguardano il marito della turista bergamasca ricoverata all’ospedale Vincenzo Cervello e un’altra persona che faceva parte del gruppo giunto sei giorni fa nel capoluogo siciliano. Anche i due nuovi tamponi sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma.
Tutto il personale dell’hotel Mercure di Palermo, in cui alloggiava la comitiva, è stato sottoposto al tampone dal personale della Asp. Nelle 93 camere dell’albergo sono rimasti solo i bergamaschi. Tutti gli altri ospiti sono stati mandati via.

MUSUMECI: “CONTROLLI  IN ENTRATA NON EFFICACI, MA NON SIAMO IN EMERGENZA”. “La prima misura che prenderemo – ha annunciato in serata in conferenza stampa il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo il vertice con i prefetti – riguarderà il potenziamento delle misure di controllo dei passeggeri in arrivo in Sicilia con ogni mezzo. Dalle autorità competenti arrivano assicurazioni di avere adottato queste misure di controllo nei giorni passati, a noi non risulta esattamente che le cose siano andate così anche per testimonianze dirette”.
“Nei treni – ha sottolineato Musumeci – non è stata esercitata alcuna attività di controllo, così come per i pullman di linea. Ho il diritto e il dovere di chiedere che la Sicilia non diventi la terra di approdo per chi sa che qui non trova alcun controllo e alcuna barriera, non è possibile: siamo una regione di frontiera e pretendiamo che i controlli siano fatti a tappeto e in maniera severa. Questo abbiamo chiesto stamani verbalmente al Consiglio dei ministri e formalizzato nella bozza di ordinanza che sottoporremo al Cdm, che potrebbe anche bocciarla ma poi ognuno si assuma la prossima responsabilità. Ma siamo convinti che dal governo centrale arriverà la necessaria attenzione che rivendico per la mia isola. Se fosse stato di mia competenza avrei schierato i carabinieri in ogni posto di transito di passeggeri in arrivo in Sicilia. L’eventuale quarantena e le eventuali cure di migranti per sospetti di coronavirus dovranno avvenire a bordo delle imbarcazioni, ovviamente quelle in grado di ospitare per 14 giorni persone in condizioni precarie”.
“Abbiamo chiesto di poter disporre delle misure necessarie a sostegno delle imprese che subiranno e in parte già subiscono pesanti batoste, penso innanzitutto al settore del turismo. Il governo nazionale – ha aggiunto il presidente della Regione – è orientato a escludere la chiusura di spazi pubblici o aperti al pubblico. La Sicilia in questo momento nella mappa delle emergenze nazionali non è considerata né zona rossa né zona gialla, essendosi registrato finora un solo caso positivo acclarato, al quale nelle ultime ore se ne sono aggiunti altri due dello stesso gruppo ospitati nello stesso albergo: il marito della paziente e un altro della comitiva di turisti. Quindi per Roma la Sicilia ad oggi non è in emergenza. Nonostante questo, di concerto col sindaco Orlando e col prefetto, è stata disposta la sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado a Palermo e provincia sino a lunedì prossimo compreso. Non escludiamo di adottare analoghe misure in altre province”.
“L’albergo che ha ospitato i tre casi sinora accertati – ha proseguito Musumeci – è stato chiuso per evitare che qualcuno della comitiva di turisti potesse allontanarsi. Alcuni sindaci in queste ore hanno adottato ordinanze, peraltro improntate alla prudenza, ma tutto questo crea caos. Forniremo ai primi cittadini una sorta di vademecum su come orientarsi in tal senso. Il tampone va praticato sui soggetti che presentano sintomi come tosse persistente e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Facciamo appello ai medici di base perché possano prodigarsi per fare da cerniera”.
Il sindaco Orlando ha poi aggiunto: “Non c’è alcun motivo di chiudere gli uffici pubblici, così come non c’è proibizione di tenere manifestazioni in luoghi chiusi”. Dal canto suo, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha sottolineato che “in Sicilia non esiste un focolaio autonomo, ma tre casi sospetti di riferimento di un focolaio di partenza. Ci ritroviamo a gestire i tre casi di coronavirus a Palermo in attesa della conferma da parte dello Spallanzani ma la misura di contenimento e dell’isolamento delle altre persone a contatto attivate è assai più significativa rispetto al mero esame faringeo”.

LA DONNA IN VACANZA CON GRUPPO DI 29 PERSONE. La prima a risultare positiva a Palermo è stata la turista di Bergamo in vacanza, che ieri sera è stata ricoverata nell’ospedale Cervello per i controlli dopo aver mostrato sintomi influenzali.
Il gruppo di turisti è arrivato a Palermo da Orio al Serio il 21 febbraio scorso. Il protocollo internazionale di sicurezza prevede che si facciano controlli su persone sedute due file avanti e due file dietro la persona contagiata. Nonostante questo l’Asp sta contattando tutti i passeggeri tramite i recapiti forniti dalla compagnia aerea.
La donna risultata positiva al coronavirus è stata posta in isolamento alle 14.30 di ieri. Prima in albergo, poi il nucleo dei vigili del fuoco Ncbr appena avuto conferma del primo tampone positivo l’ha portata all’ospedale Cervello con trasporto a pressione negativa. L’autista del pullman che ha trasportato il gruppo ha contattato stamattina il 118 dicendo di non avere alcun sintomo e di essersi posto in autoisolamento in attesa che vadano a fargli il tampone.
“La signora ha una temperatura di 37.4-37.5 è in buone condizioni è perfettamente cosciente quindi sta dando anche indicazioni sul percorso che il gruppo turistico ha fatto nei sei giorni trascorsi in Sicilia. La donna è venuta quando ancora non era scattato il controllo dei voli da Bergamo. Il marito è assolutamente in buone condizioni”, ha spiegato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ai giornalisti.
DIREZIONE HOTEL: “I TURISTI SONO NELLE LORO CAMERE”. “Tutti i componenti del gruppo si trovano nelle loro camere e il personale è stato istruito su come rispondere alle loro necessità”, ha detto Andrea Stancato, vicedirettore dell’hotel Mercure, della catena internazionale Accor. “La direzione e il personale hanno immediatamente applicato i protocolli ufficiali – ha aggiunto – coinvolgendo le autorità mediche nel rispetto delle indicazioni del ministero della Salute”.

ALTRI CLIENTI DELL’HOTEL DIROTTATI IN ALTRE STRUTTURE. Le entrate dei clienti nell’hotel Mercure di Palermo sono per ora bloccate. Non entrano neanche gli ospiti che avevano prenotato che sono stati informati del caso e vengono dirottati in altre strutture. Due coppie di turisti spagnoli hanno lasciato l’albergo come previsto stamattina dicendo che “non sono stati avvertiti del caso di coronavirus e di aver letto al notizia sui siti”.
“Siamo tranquilli – ha detto uno di loro mentre la moglie fotografa i giornalisti davanti all’hotel -, anche nell’albergo è tutto a posto e scorre nella normalità”. Un’altra turista della provincia di Como, che doveva entrare oggi, ha detto che in hotel sono stati gentilissimi e li hanno informati del presunto caso di Coronavirus: “In reception ci hanno dirottato verso un’altra struttura anche se non ci dovrebbero essere problemi qui perché il resto delle persone presenti in hotel al momento si trovano dentro le loro stanze”.
UNDICI I MORTI IN ITALIA. Undici le vittime in Italia, secondo i dati aggiornati. Si aggiungono infatti nelle ultime ore quattro persone, una donna di 76 anni deceduta all’ospedale di Treviso, e tre ultraottantenni: un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anni di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi. I contagiati sono 328.
CATANESE TORNA DA VENEZIA: NEGATIVA. Negativi gli esami su una quarantenne di Catania di ritorno da una gita a Venezia per il Carnevale. L’allarme è scattato al Policlinico, con l’attivazione del protocollo.

“SERVE PIU’ PERSONALE NEGLI AEROPORTI SICILIANI”. Le società di gestione dell’aeroporto di Catania, Comiso e Palermo, Sac, Soaco e Gesap, precisano che nei tre scali “la situazione è costantemente monitorata, e sono in atto tutte le misure preventive predisposte dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli e dal ministero della Salute. Lo screening della temperatura corporea tramite termometri a infrarossi viene svolto dal personale di ministero, protezione civile e Croce rossa su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni internazionali e su quelli in arrivo dallo scalo di Roma Fiumicino. Vista la situazione in costante evoluzione, sarebbe tuttavia opportuno e auspicabile che si possa rapidamente provvedere all’aumento del numero di addetti delegati alla misurazione della temperatura corporea”.
ARRIVANO 30.000 MASCHERINE. Tende da campo nei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello degli ospedali dell’Isola per il primo triage dei pazienti che manifestano sintomi influenzali in modo da evitare il passaggio nei pronto soccorso, la realizzazione di stanze a pressione negative per aumentare il numero dei posti considerando che sono 64 in Sicilia quelli per malattie infettive, un numero verde (800458787) per dare informazioni ai cittadini, 30 mila mascherine in arrivo per il personale sanitario. E’ quanto emerso dall’audizione in commissione Sanità dell’Assemblea siciliana dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che ha riferito sulle misure adottate e in corso per l’emergenza coronavirus.
FAKE NEWS SU CHIUSURA SCUOLE, A PALERMO LEZIONI SOSPESE SINO A LUNEDI’. “La Polizia di Stato ha segnalato la diffusione sui social media di molti messaggi falsi, le cosiddette fake news, che generano allarme ingiustificato, tra cui quella di una presunta disposizione di chiusura di tutte le scuole d’Italia a causa dell’emergenza coronavirus”, dicono dal Viminale. A questo proposito, la Polizia invita i cittadini a “non condividere eventuali messaggi di allarme ricevuti e segnalarli tramite il sito https://www.commissariatodips.it”. Nelle zone che non sono focolaio del virus “non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche”, ha detto il premier Conte alla Protezione Civile sottolineando che l’Italia è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello “che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto” e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia. E qui “sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche”.
Lezioni sospese per tre giorni a Palermo per consentire “pulizie straordinarie” in attesa che le autorità regionali e nazionali “assumano le competenti decisioni in merito alla eventuale chiusura delle scuole quale misura precauzionale contro la diffusione del nuovo coronavirus. La decisione, come spiegato da Musumeci, serve per dare incarico alla Reset, che cura la pulizia delle scuole comunali, di predisporre quanto necessario per interventi straordinari di pulizia nei prossimi tre giorni. Il provvedimento, che inizialmente riguardava solo le scuole comunali, è stato poi ampliato alle scuole di ogni ordine e grado della città di Palermo ed a tutti i licei di competenza della Città Metropolitana. Il provvedimento deciso dal sindaco di Palermo è stato, infatti, mutuato dalla Protezione civile a livello di Città Metropolitana che ha la competenza sui licei dell’intera area della ex Provincia.
IL MEDICO DI BASE: “NON CATAPULTATEVI NEGLI AMBULATORI”. Nino Rizzo, medico di base e membro del Codacons Medici Sicilia, ai nostri microfoni, ribadisce le direttive da seguire in caso di sintomi sospetti: “Non c’è chiarezza sulle giuste regole da seguire, in caso di sospetto di Coronavirus. I pazienti non devono catapultarsi negli ambulatori del medico di base, così come non devono recarsi nei pronto soccorsi, ma semplicemente rivolgersi a lui per un primo triage telefonico”.

“Siamo senza kit di protezione – denuncia il medico catanese Vincenzo Piso –  le mascherine non sono necessarie per chi non ha sintomi, servono agli operatori sanitari che invece potrebbero essere a contatto stretto e diretto con pazienti affetti. Pur volendo comprarli non si trovano, ma l’Asp di Catania non li fornisce; siamo senza protezioni, come visitiamo i pazienti che si presentano in studio?”.
ITALIA PAESE ANZIANO, ECCO PERCHE’ PIU’ MORTI. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, spiega perché l’Italia è così coinvolta. “Nel nostro Paese c’è una popolazione anziana, ecco perché i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.

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