Ufficio pubblico rimane al buio, impiegata disabile si rompe una gamba: “Risarcitemi”

Palermo: dopo la frattura il calvario. Tutto perché qualcuno aveva regolato male il timer delle luci

PALERMO – Con il ritorno all’ora solare si era dimenticato di modificare il temporizzatore delle luci del palazzo e una dipendente pubblica con grave disabilità è rimasta improvvisamente al buio in bagno: e nel cercare a tentoni le stampelle è caduta fratturandosi il femore.
Vittima dell’infortunio sul lavoro, avvenuto 31 ottobre scorso, mezz’ora prima della fine del suo turno, è una palermitana affetta da poliomielite, che ora chiede giustizia e per questo si è rivolta ai legali di Studio3A per ottenere un risarcimento.
La donna è stata assunta nel 1991 nei ruoli del ministero dell’Economia e Finanze in piazza Marina come categoria protetta. Fino al 2017 era assegnata al terzo piano del palazzo non riscontrando particolari barriere architettoniche. “Successivamente – afferma una nota dello studio legale – è stata assegnata al secondo piano e da subito sono emerse le difficoltà, come ad esempio la pesantezza della porta d’ingresso e l’assenza della zona dove stazionare durante le prove di evacuazione. La donna più volte ha presentato al direttore istanze per ritornare al terzo piano: sempre disattese”.
Dopo la caduta con l’intervento degli operatori del 118 è iniziato il calvario: la sedia ergonomica dell’amministrazione con le ruote bloccate, la pedana per disabili altrettanto bloccata. Pertanto, i due paramedici sono stati costretti a farla scendere e a portarla di peso fino all’ambulanza. Condotta all’ospedale Buccheri La Ferla, alla dipendente disabile è stata diagnosticata una frattura del femore, con una prognosi di dieci giorni.
Il 2 novembre la paziente ha deciso di affrontare venti ore di viaggio con un’ambulanza privata, a proprie spese, per raggiungere l’ospedale di Rovereto (Trento), dove i medici hanno constatato che la frattura “era in realtà più grave di quella inizialmente riscontrata, per una prognosi di almeno 30 giorni – prosegue la nota – e la necessità di sottoporsi immediatamente a un intervento chirurgico”. Il 4 novembre è stata dunque operata e ora è in convalescenza. Ieri la donna ha deciso di presentare una denuncia alla polizia.

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