“M5s, o si cambia o lascio”

L'ex ministra catanese Giulia Grillo: "Bisogna partire dal significato della figura del capo politico. Di Maio? Uomo solo al comando"

CATANIA – “O si cambia impostazione oppure lascerò il M5s perché serve una svolta. Ci ho già pensato in passato a lasciare, ma ora siamo al redde rationem: o si cambia o non ha più senso restare”. L’ex ministra della Salute Giulia Grillo, intervistata dal Mattino, invita Luigi Di Maio a farsi da parte e chiede di riformare lo statuto.
“Bisogna partire dal significato della figura del capo politico. Ormai siamo una struttura verticistica senza pesi e contrappesi”, dice Grillo. “All’inizio il capo politico doveva essere una figura marginale e invece si è data un’interpretazione del ruolo come se dovesse essere l’uomo solo al comando”.
“Non voglio proprio passare come tanti altri per quella che fa la guerra personale a Luigi. Con lui ho avuto anche scontri, ma l’affetto e l’amicizia nei suoi confronti restano. Il problema – evidenzia Grillo – è cosa vogliamo che sia il Movimento, e quindi va riformato lo statuto adeguandolo allo spirito originario di ciò che eravamo: nasciamo come un insieme di persone che lavorano su alcuni progetti”.
Gli Stati generali del Movimento “possono essere una grande occasione, se non sarà una kermesse inutile. Prendiamoci il tempo necessario, facciamoci affiancare anche da esperti, ma creiamo un nuovo statuto più partecipato. Così non fosse dovrò trarre le mie conclusioni, posso anche lasciare”, dichiara Grillo.
Per l’esponente del M5s “bisognerebbe scegliere definitivamente da che parte stare. Anche se siamo un movimento post ideologico, bisognerà fare una scelta di campo, altrimenti gli elettori continueranno ad andare in confusione”, sottolinea. “Magari noi sull’immigrazione abbiamo una posizione più vicina alla destra, ma sull’ambiente siamo più vicini al centrosinistra e per noi è una questione fondamentale”.

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