I sub nel barcone della morte: recuperati diciotto cadaveri a Lampedusa

Una settimana fa la tragedia a un miglio dall'Isola dei Conigli: continuano ricerche, da ritrovare altre 4 salme. VIDEO

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Il conteggio dei morti prosegue. Il nucleo sommozzatori della Guardia costiera ha trovato a Lampedusa altri 4 cadaveri in fondo al mare e una salma che galleggiava. I corpi recuperati finora, dopo il naufragio dello scorso 23 novembre a un miglio dalla costa dell’Isola, sono complessivamente 18. Secondo i 149 sopravvissuti, sul barcone ci sarebbero state 170 persone; ne mancherebbero, dunque, quattro.
L’ispezione del relitto, a 47 metri di profondità, sta proseguendo da parte dei sub che utilizzano un robot della guardia costiera. Il Rov (un dispositivo subacqueo con controllo a distanza) della Guardia costiera ispezionerà tutta l’area circostante dove si è verificata l’ennesima tragedia del mare e della disperazione.

“Anche oggi hanno recuperato altri cadaveri al largo di Lampedusa, chi dice porti aperti ha sulla coscienza migliaia di morti in mare – ha commentato, mentre si trovava a Portoferraio (Livorno) all’Isola d’Elba, il segretario della Lega, nonché ex ministro all’Interno, Mattero Salvini -. Ognuno a casa sua, la soluzione è dare rispetto e chiedere rispetto”. La polizia, adesso, si occuperà – esattamente come aveva fatto con le prime cinque – del riconoscimento delle sette salme. Verranno scattate delle fotografie che saranno mostrate a buona parte dei 149 superstiti che si trovano ancora all’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa.
A coordinare il recupero delle salme e le procedure di identificazione delle vittime è il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, che ha aperto un’inchiesta – ancora a carico di ignoti – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo.
“Contiamo i morti. Siamo tornati a contare i morti e lo stiamo facendo, ancora una volta, nel silenzio più assoluto e nell’indifferenza. Siamo però di fronte ad una società che sparge solo odio e rancore”, aveva detto, nelle ore immediatamente successive al naufragio, il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello.

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