Catania

Il regista Pietro Crisafulli riceve il primo premio giornalistico “Nadia Toffa” per il film "La voce negli occhi"

CATANIA – Incassa un altro prestigioso premio il regista siciliano Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli Onlus, responsabile Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada sede di Catania e fondatore del Movimento “Vite Sospese”. Pietro Crisafulli è anche il papà di Mimmo, deceduto a 25 anni in un incidente stradale il 6 marzo 2017. La sua battaglia verso la costruzione di una Casa Risvegli per post comatosi continua.
Nei giorni scorsi, il suo film “La Voce Negli Occhi”, prodotto da SROFilm, è stato proiettato al Palasele di Eboli, al regista Pietro Crisafulli è stato consegnato il primo premio giornalistico “Nadia Toffa” per mano del presidente di Sospasitalia Antonino Petrillo.
“La Voce negli occhi” racconta la straziante storia di Salvatore Crisafulli, fratello del regista Pietro, conosciuto come il “Terri Schiavo Italiano”, rimasto vittima di un terribile incidente stradale avvenuto a Catania l’11 settembre del 2003, giudicato clinicamente in stato vegetativo, da diversi luminari della scienza medica, interpellati nella lunga odissea durata fino al 2013, data in cui avvenne la morte di Salvatore in attesa che un giudice italiano lo autorizzasse a curarsi con cellule staminali.
Si tratta di un film denuncia contro la cattiva assistenza sanitaria, sul fine vita, e in particolare del disinteresse del governo italiano, con scene molto drammatiche che hanno sconvolto l’intera platea del PalaSele. Salvatore, che ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita completamente immobilizzato ma cosciente, incapace di comunicare se non attraverso lo sguardo, e alcuni movimenti oculari, ha condotto, dal suo capezzale, una difficile battaglia civile per i diritti dei disabili gravi, nel suo caso chiamati prima “stato vegetativo permanente” poi “locked-in”, ovvero rinchiusi in un corpo paralizzato.
Pietro Crisafulli è stato nel corso degli anni sempre in prima linea per combattere le ingiustizie che subiscono le persone deboli, in particolare quelle in stato comatoso, coltivando un grande sogno: quello di poter costruire in futuro un centro risvegli e una casa di accoglienza per tutti coloro che si trovano in difficoltà e hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24.
Il film ha già vinto diversi premi. È stato già proiettato alla Camera dei Deputati, subito dopo censurato, e ha vinto in Italia il premio messaggio importante – Sezione lungometraggi oro invisibile – al 19° Festival Internazionale “Inventa un film” che si è svolto a Lenola, il Premio alla Vita, e Siciliani Si Nasce, ottenendo una fortissima risonanza a New York. “L’Italia non accetta l’eutanasia, ma uccide le persone” avevano commentato alcuni spettatori e organizzatori subito dopo la proiezione del film avvenuta in America.
Ironia della sorte, in questa pellicola, aveva anche partecipato il figlio del regista, Domenico Crisafulli, meglio conosciuto come Mimmo, di 25 anni, papà di due bambini, vittima di un incidente stradale, che aveva interpretato lo spirito dello zio Agatino, fratello di Salvatore e Pietro Crisafulli, morto nel 1992. Il caso di Mimmo Crisafulli ha fatto molto discutere e ha mobilitato anche associazioni che hanno chiesto giustizia, affiancando la famiglia in una dura battaglia.
“Dall’archiviazione all’apertura delle indagini, fino ad arrivare al patteggiamento senza un processo, è stata una vergogna inaudita – aveva commentato col cuore in gola Pietro Crisafulli che il prossimo 11 febbraio attende l’ultimo atto dalla Cassazione –; vogliamo giustizia vera: non si patteggia con la morte. A noi è rimasto l’ergastolo del dolore“.
“Sono davvero onorato ma soprattutto molto orgoglioso di ricevere questo prestigioso premio in memoria della Iena Nadia Toffa, che con i suoi servizi televisivi raccontava storie scomode come la nostra; dedicherò questo premio con tutto il cuore ai miei cari, che vivono nel ricordo di chi li ama, e a tutte le persone che soffrono, come me –ha commentato il regista catanese Pietro Crisafulli -. Ringrazio tutta l’organizzazione di Sospasitalia, per il premio, ma in particolare ringrazio l’attrice protagonista Maria Maugeri per la costante e umana vicinanza. Lotterò fino alla fine dei miei giorni per ottenere giustizia per mio figlio Mimmo, e affinché quanto accaduto a noi non accada più a nessuno. La mia battaglia continua senza sosta fino al mio ultimo respiro”.

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