Stent scaduti al Cannizzaro, una condanna

Catania. Sette anni e sei mesi ad Alfredo Galassi, ex primario dell'unità di Emodinamica. Assolti due cardiologi

CATANIA – Il Tribunale di Catania ha condannato a sette anni e sei mesi di reclusione l’allora primario dell’unità di Emodinamica dell’ospedale Cannizzaro, Alfredo Ruggero Galassi, accusato di avere impiantato nelle arterie di due pazienti, durante interventi di angioplastica, sei stent medicali contenenti farmaci antiproliferazione scaduti.
Lo scrive il quotidiano La Sicilia. Il Pm Agata Consoli aveva chiesto tre anni. Assolti, come sollecitato anche dall’accusa, due cardiologi dello stesso reparto, Salvatore Adriano Azzarelli e Michele Giacoppo.
Nel processo, avviato su indagini di carabinieri del Nas di Catania, era presente con la duplice veste di responsabile e parte civile, l’ospedale Cannizzaro che è stato condannato al risarcimento danni assieme a Galassi delle due parti lese, ma non ha avuto riconosciuto alcun danno. Il Tribunale, anzi, ha trasmesso alla Procura gli atti per valutare la posizione dell’allora direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Francesco Poli.
Il primario era imputato per abuso d’ufficio e somministrazione di farmaci guasti, contestazione quest’ultima mossa anche agli altri due medici indagati anche per delitto colposo contro la salute pubblica. Galassi è stato anche “interdetto in perpetuo dai pubblici uffici” e “dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata della pena”.
L’ex primario e l’ospedale Cannizzaro sono stati condannati al risarcimento dei danni alle due parti civili, la cui liquidazione dovrà essere stabilita dal Giudice civile, ma disponendo una provvisionale di 3.000 euro ciascuno, e al pagamento delle loro spese processuali.
Nel dispositivo della sentenza emessa dalla terza sezione penale del Tribunale di Catania si dispone inoltre la trasmissione degli atti alla Procura, per il reato di omissioni in atti d’ufficio, per Poli. E per i “delitti ascritti al Galassi” anche per due dipendenti dell’azienda ospedaliera Cannizzaro, Giuseppe Di Bella e Agata La Rosa, in qualità di responsabili dell’ufficio acquisti e della farmacia del nosocomio.
Lo stesso provvedimento riguarda anche i “legali rappresentanti delle ditte fornitrici degli stent scaduti, di Francesco Fisichella e Vito Marletta“. I due fornitori diretti, Alessandro Pilo e Salvatore Costanzo, accusati di frode in pubbliche forniture, sono stati assolti, su parere conforme della Procura, dal Gip in sede di processo col rito abbreviato.
“Si tratta di una grande vittoria del Codacons e degli utenti siciliani della sanità – commenta il presidente regionale Giovanni Petrone -, infatti proprio la nostra associazione sin dal 2014 ha presentato diversi esposti che hanno portato prima all’inchiesta della Procura, e poi al processo dinanzi al Tribunale”.
“Dopo le segnalazioni ricevute dai pazienti siciliani avevamo presentato una serie di denunce in Procura, chiedendo di procedere anche per il reato di abuso d’ufficio – dichiara l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente Ufficio Legale Regionale -. Oggi i giudici ci danno pienamente ragione, riconoscendo i reati commessi presso l’ospedale Cannizzaro a danno dei cittadini e concedendo una provvisionale a due parti civili”.
“Una grande vittoria dunque non solo per il Codacons e per la parte civile da noi rappresentata, ma per tutti i cittadini della regione danneggiati dalla malasanità siciliana”, conclude Sardella.

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