“Il 40% dei siciliani senza depuratori”

La commissione ecomafie nell'Isola: "Situazione preoccupante, gli impianti non ci sono o restano inattivi"

CATANIA – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha svolto alcuni sopralluoghi nella Sicilia orientale, nell’ambito delle inchieste sui dragaggi portuali e la depurazione delle acque reflue.
PORTI. Riguardo al primo tema, la Commissione ha svolto ieri un sopralluogo nella rada di Augusta, parte dell’area Sin di Priolo Gargallo e in attesa di bonifica a 20 anni di distanza dall’istituzione del sito. Proprio in ordine alla bonifica si è più volte fatto riferimento a un dragaggio dei fondali, su cui tuttavia non c’è ancora al momento una decisione definitiva. La delegazione della Commissione ha esaminato anche la situazione dei diversi relitti presenti nell’area, di natura in parte civile e in parte militare.
DEPURATORI. Sempre nella giornata di ieri la delegazione della Commissione ha svolto un sopralluogo all’impianto di depurazione Ias di Priolo. Il depuratore tratta sia reflui urbani che industriali. L’impianto al momento è sotto sequestro della Procura con facoltà d’uso ed è oggetto di due procedimenti penali relativi all’inquinamento prodotto dalle emissioni diffuse e odorigene.
Questa mattina la delegazione della Commissione ha svolto sopralluoghi in due depuratori della provincia di Messina: Mili e Milazzo. Presso l’impianto di Mili, la Commissione ha approfondito gli aspetti legati al funzionamento del depuratore, che al momento lavora al di sotto della propria capacità con la terza linea disponibile ma inutilizzata. Sono stati anche approfonditi i dettagli del progetto di revamping, che una volta realizzato dovrebbe permettere di aumentare l’efficienza depurativa. Prima di tornare a Catania per cominciare il ciclo di audizioni, la Commissione ha svolto un ultimo sopralluogo al depuratore di Milazzo, approfondendone anche in questo caso l’operatività. L’impianto prevede il trattamento di reflui per circa 40mila abitanti equivalenti, ma ad oggi è in grado di depurare correttamente solo il 50% circa dei reflui in entrata. Per questo il depuratore è interessato dalla procedura di infrazione europea e sono in corso azioni per la sua messa in regola, su disposizione del commissario straordinario alla depurazione Enrico Rolle.
“In Sicilia abbiamo trovato una situazione molto preoccupante rispetto alla depurazione delle acque reflue. I numeri parlano da soli: il 40% dei cittadini non è servito da un depuratore e anche quando gli impianti ci sono succede che siano inattivi o funzionino male. Stiamo ancora acquisendo le informazioni necessarie e tra oggi e domani sentiremo i rappresentanti di istituzioni e organi di controllo. Nei prossimi mesi poi, torneremo per altri sopralluoghi e audizioni. In Sicilia il mare rappresenta una risorsa naturale fondamentale e di rara bellezza, ma si fa ben poco per tutelarlo e questo non è accettabile”, dichiara il presidente della Commissione Stefano Vignaroli.

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