Villa di lusso abusiva nell’Oasi del Simeto: “Alla larga, il proprietario è un boss”

Catania. La polizia trova centro benessere, sauna e stalla, il guardiano era un pluripregiudicato. Minacciati gli operatori Enel. FOTO

CATANIA – I controlli della polizia di Catania nella Riserva naturale Oasi del Simeto, dove spesso si consumano reati ambientali, hanno portato alla scoperta di 3 imponenti immobili abusivi in muratura all’interno di un terreno di circa 2.000 metri quadri: una villa di lusso con rifiniture di pregio, incluso un centro benessere a uso privato con all’interno una sauna, un maneggio con stalle abusive e relativi box per cavalli e, infine, un’abitazione riservata al guardiano dell’intera area.
Gli agenti hanno trovato anche cumuli di materiale di risulta e altri rifiuti speciali derivanti dagli edifici, compresi 5 metri cubi di sabbia prelavata dall’arenile della spiaggia prospicente e ricadente nell’area protetta. Rilevati pure il furto di energia elettrica e gli scarichi idrici illegali nel sottosuolo.
Inizialmente il guardiano presente, il pluripregiudicato G. S. F., ha dichiarato di essere lui il responsabile dei reati, affermando anche di essere il proprietario dei tanti cavalli. Inoltre durante il controllo alcune persone hanno intimorito gli operatori Enel intimando di andare via poiché l’intera struttura appartiene a un uomo potente nell’ambito della criminalità locale.
Il vero proprietario è L. S. J. (figlio di un noto pregiudicato di recente arrestato dalla locale squadra mobile e attualmente detenuto), il quale è stato indagato per abuso edilizio, gestione illecita di rifiuti speciali, malgoverno di animali, furto di energia elettrica e distruzione e deterioramento di habitat sottoposto a vincolo all’interno di un sito protetto. Il terreno e gli immobili sono stati sequestrati, insieme con un impianto di videosorveglianza con 8 telecamere, un telefonino usa e getta con relative sim e altro ancora.
Quanto al guardiano, pure lui è stato indagato in stato di libertà per il reato di truffa aggravata, in quanto percettore del reddito di cittadinanza; tuttavia, per tutelare il benessere dei cavalli, gli è stato consentito l’accesso nell’area esclusivamente per accudirli.
Ulteriore controllo ha consentito di sequestrare una zona di 5.000 metri quadri con circa 20 tonnellate di rifiuti, anche in questo caso occupata senza titolo da due persone; le stesse sono ritenute responsabili di avere realizzato una struttura in cemento armato su due livelli, per un totale di circa 600 metri quadri, e aver destinato questi luoghi alla raccolta e gestione illecita di rifiuti di ogni genere tra cui quelli speciali.
Fatto di rilievo è che anche il terreno è stato destinato alla raccolta illegale di rifiuti speciali, tra l’altro altamente inquinanti, quali auto, con sversamento di sostanze tossiche come olii esausti, gasolio e altro ancora; trovati e sequestrati anche pneumatici, materiale di risulta, elettrodomestici, materiale ferroso non bonificato, numerose autovetture prive di targhe e altro ancora. P. A. e P. E. sono stati indagati per i reati di abusivismo edilizio, raccolta e gestione illegale di rifiuti speciali e distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto.
Sempre nell’area protetta sono stati sanzionati amministrativamente numerose persone per la violazione del regolamento che disciplina la riserva naturale dell’Oasi del Simeto e ciò per aver realizzato lavori edili non autorizzati.

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