“Tutti ad aiutare Venezia e non la Sicilia: sono venuto qui per scusarmi”

E' cominciato da Castelvetrano il tour di Di Maio: "Nell'Isola il maltempo ha causato morti, il governo interverrà"

CASTELVETRANO (TRAPANI) – “Qualcuno mi ha criticato: sei ministro degli Esteri e vai in Sicilia? Sì, sono qui perché negli stessi giorni in cui si aiutava Venezia bisognava aiutare la Sicilia colpita dal maltempo. Sono venuto a chiedere scusa a nome dello Stato a molti sindaci: in questo territorio ci sono stati anche morti per maltempo”. Luigi Di Maio ha aperto a Castelvetrano, nel Trapanese, il tour che lo porterà in giro per tutta l’Isola.
“Il dissesto idrogeologico e il maltempo hanno colpito la Sicilia dal 25 ottobre e agli inizi di novembre era stato chiesto lo stato di emergenza – ha detto il ministro -. Questo stato di emergenza è stato approvato ieri in Cdm, in ritardo; finalmente abbiamo messo i primi 10 milioni di euro ma ce ne saranno altri da mettere e quindi finalmente i comuni potranno accedere ai questi fondi per mettere a posto i danni causati dal maltempo”.
Di Maio ha anche parlato di elezioni e del voto alle regionali in Emilia Romagna e Calabria: “Evidentemente andiamo da soli in quelle regioni. Lunedì mattina sarò in Calabria e in Emilia Romagna nel pomeriggio: iniziamo. Io come tutti gli altri ci mettiamo al servizio del progetto. Non so quanto prenderemo, ma lavoreremo per mettere qualche consigliere regionale nei Consigli”.
Infine sull’Ilva: “Il pm, e non il M5s o quei cattivoni dei parlamentari tarantini del movimento, oggi ha detto che lo scudo penale era una scusa: la verità per cui Mittal vuol andare via da Taranto è legato al fatto che hanno sbagliato il piano industriale. Ringrazio la magistratura perché ha dimostrato che siamo un sistema Paese e sappiamo difendere gli interessi degli italiani anche senza coordinarci. Questa storia dello scudo era una balla, lo ripetiamo da settimane”.
Dopo Castelvetrano il capo politico del Movimento 5 stelle si è spostato a Sciacca, alla multisala Badia Grande, dove ad accoglierlo c’erano circa 200 tra simpatizzanti e attivisti.

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