Mattarella festeggia con i vigili del fuoco

Catania. Il presidente all'80° anniversario della fondazione del Corpo nazionale, un enorme tricolore in piazza Teatro Massimo. VIDEO - FOTO

CATANIA – E’ il giorno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Catania, baciata da un tiepido sole che riscalda l’aria. Un enorme tricolore accoglie il capo dello Stato in piazza Teatro Massimo per la cerimonia dell’80esimo anniversario del Corpo dei vigili del fuoco.
La manifestazione è dedicata anche ai tre vigili del fuoco del comando provinciale di Alessandria nell’esplosione di Quargnento: Matteo Gastaldo, di 47 anni, Marco Triches, di 38, e Antonio Candido, di 32. Un ricordo particolare a Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, i due vigili del fuoco morti in un intervento di soccorso a Catania il 20 marzo 2018.
Per l’occasione il presidente Mattarella è stata conferita una medaglia d’oro al merito civile alla bandiera dei vigili del fuoco: “Per la straordinaria vocazione all’altruismo e la naturale prossimità anche alle giovani generazioni, sempre più coinvolte in percorsi educativi sulla prevenzione degli incendi e sulla sicurezza per l’incolumità pubblica il corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha suscitato l’unanime gratitudine e ammirazione del Paese e della Comunità internazionale, rinsaldando, in ogni occasione, il profondo legame con le popolazioni”.
“Nel corso degli ottanta anni di attività – si legge nella motivazione – il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con generosa abnegazione e straordinario impegno, ha quotidianamente assicurato le fondamentali missioni del soccorso pubblico e della difesa civile, a salvaguardia della vita umana, dell’incolumità pubblica, dell’integrità dei beni e dell’ambiente, entro i confini nazionali e in territorio estero. Il personale tutto – prosegue la motivazione – con esemplare coraggio ed encomiabile slancio solidaristico, è intervenuto con tempestività ed efficacia, anche con l’ausilio di mezzi e strumenti tecnologici sempre più sofisticati, in tutti gli scenari emergenziali, salvando migliaia di persone, recuperando beni, anche di pregevole valore artistico, e mettendo in sicurezza numerose e importanti strutture”.
Presenti, tra gli altri, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il capo dipartimento dei vigili del fuoco, il prefetto Salvatore Mulas e il capo dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo. A fare gli onori di casa il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
Successivamente il presidente Mattarella si è recato nell’ospedale San Marco, nel popoloso rione Librino, per una visita della nuova struttura accompagnato, tra gli altri, dal governatore Nello Musumeci, dall’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, e dal rettore Francesco Priolo.
IL CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO: “NON SIAMO EROI”. “Vogliamo festeggiare un compleanno importante, ma un poco in sordina per i tre vigili morti ad Alessandria, perché ci ricordiamo dei due morti a Catania e di quelli morti in Lazio e quello in Puglia. C’è un poco di mestizia, ma il nostro lavoro è questo e va avanti”, ha detto Fabio Dattilo, capo dei vigili del fuoco, a margine della cerimonia.
“Noi non siamo eroi – ha aggiunto rispondendo a una domanda dei giornalisti – lavoriamo semplicemente per la gente. L’eroe è un’altra cosa, noi lo facciamo per mestiere, lavoriamo anche con i volontari, ma cerchiamo di fare bene il nostro mestiere. Se puoi qualcuno ci vuole chiamare così lo faccia pure, ma noi facciamo soltanto il nostro mestiere”.
MUSUMECI: “SICILIA ESPOSTA AI RISCHI”. “Le carenze di organico ci sono in tutta Italia. In questi giorni abbiamo completato col ministro e i sindacati la redistribuzione del personale: più 1.500 vigili del fuoco. Nel Catanese, a Palagonia, apriremo un distaccamento con 33 pompieri. Se poi arriveranno altri fondi dalla Finanziaria provvederemo a soddisfare altre esigenze”, ha concluso Dattilo.
“La ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della fondazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco offre a ciascuno di noi l’occasione per rinnovare il sentimento di gratitudine di questo importante servizio civile. Il sentimento di riconoscenza e gratitudine – ha proseguito Musumeci – è alimentato in Sicilia dove i vigili del fuoco hanno scritto pagine memorabili di dedizione e sacrificio oltre ogni immaginazione. Già un anno dopo la nascita, dal ’40 e fino al ’43, i pompieri si distinsero nella nostra Isola per l’opera incessante di salvataggio dei feriti e di recupero dei corpi dalle macerie provocate dai terribili bombardamenti aerei nemici. Alla fine si contarono 10.300 vittime civili”.
Poi il lungo elenco di interventi del Corpo, in occasione di disastri aerei e calamità naturali, dal terremoto del Belice ai disastri aerei di Montagna Longa e al largo di Punta Raisi, fino ad arrivare all’alluvione di Messina e all’esplosione, nel marzo del 2018, della palazzina di via Garibaldi a Catania, nella quale persero la vita i due vigili del fuoco Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico.
“La Sicilia – ha sottolineato Musumeci – è fra le regioni italiane quella maggiormente esposta ai rischi naturali, e non solo a quelli. Il rischio sismico, vulcanico, idrogeologico, industriale, con il più grande complesso petrolchimico d’Europa, oltre agli incendi boschivi, rappresentano una vulnerabilità scarsamente analizzata nel passato e che ha visto, e vede sempre in prima linea, i vigili del fuoco che lo scorso anno sono stati protagonisti di ben 75.500 interventi. A questo impegno non sempre corrisponde una adeguata dotazione di uomini e mezzi nella nostra Isola. Per questo – ha concluso il presidente della Regione – confidiamo nell’opera del governo nazionale e del ministro dell’Interno, affinché si possa porre la Sicilia al centro delle strategie di potenziamento che si vorranno adottare nel prossimo futuro”.
POGLIESE: “AI POMPIERI LA NOSTRA GRATITUDINE”. “Oggi partecipiamo alle celebrazioni degli eroi del nostro tempo, i valorosi vigili del fuoco a cui va la gratitudine delle istituzioni e del popolo italiano, richiamano tutti noi ai doveri, alle responsabilità per contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità, a fare dell’Italia una grande Nazione”, ha detto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
“Le divise del corpo nazionale dei vigili del fuoco – ha aggiunto – sono esempio e monito quotidiano di altruismo e resilienza di fronte alle avversità e alle disgrazie. In questi giorni, abbiamo ricordato i tre vigili del fuoco di Alessandria rimasti vittime nell’adempimento del loro dovere. A questo dolore nazionale consentitimi di associare il tributo che i pompieri di Catania hanno dovuto lasciare sul campo, la sera del 20 marzo dello scorso anno con la scomparsa di Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, feriti a morte, mentre lavoravano, nel centro storico della nostra città”.
“A questi coraggiosi interpreti – ha detto il sindaco di Catania – vanno dati i mezzi necessari per uscire vittoriosi dalla lotta alle avversità a cui ogni giorno fanno fronte. Così come vanno tenute nelle giuste considerazioni tutte le situazioni in cui ci sono svantaggi di partenza, uno per tutte quelle territoriali. Nel Sud e in Sicilia in maniera particolare vanno rimesse uguali condizioni di partenza, pari opportunità per competere nella crescita, nello sviluppo, nella solidarietà”.
“Oggi questa città si sta rialzando da una gravissima crisi sociale ed economica, anche per causa del dissesto finanziario decretato il 4 maggio dello scorso anno. Grazie anche alle norme contenute nel Decreto Crescita pubblicato a fine giugno scorso per gli enti locali in difficoltà – ha osservato – abbiamo varato un bilancio stabilmente riequilibrato che è all’esame del consiglio comunale, per superare una condizione che metteva a rischio i posti di lavoro di migliaia di persone”.
“Crediamo nel valore della Patria, una e indivisibile, ma è necessario attivare politiche di riequilibrio che sanino il gap territoriale tra Nord e Sud del Paese, ritrovando quell’attenzione e quella comunanza di intenti che fanno dell’Italia un grande Paese libero e forte, capace di competere con le sfide della globalizzazione – ha concluso Pogliese – valorizzando ogni risorsa disponibile e senza lasciare nessuno indietro”.

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