“Viale Veneto è un salotto in crisi”

Catania. Assoesercenti accusa l'amministrazione: "Con la corsia preferenziale dei bus i commercianti hanno avuto un calo del 70% degli affari"

CATANIA – Musi lunghi e tasche vuote tra i commercianti di viale Vittorio Veneto a Catania che lamentano un calo degli affari nelle proprie attività commerciali dopo le modifiche volute dall’amministrazione comunale con il posizionamento dei cordoli per delimitare le corsie dei bus evitando di essere intralciati dalle auto in sosta.
“La situazione di Viale Vittorio Veneto si commenta da sé, non c’è bisogno di rilasciare interviste – dichiara il direttore di Assoesercenti Catania Salvo Politino – Braccia incrociate e sguardi tesi di chi ha paura di dovere chiudere attività commerciali storiche del viale e licenziare tutti i dipendenti. Gli affari non vanno bene nonostante manchi più di un mese al Natale. Da quando è stata ripristinato il cordolo della corsia preferenziale i clienti occasionali non si fermano più e i commercianti hanno avuto un calo del 70%; non sono stati organizzati i parcheggi e non si ha traccia degli interventi di manutenzione delle strade e del miglioramento del decoro urbano”.
“La cattiva organizzazione, infatti, è la critica più forte che viene mossa dai commercianti e da Assoesercenti Catania. Da quando è stato ripristinato il cordolo della corsia preferenziale i commercianti hanno dovuto constatare il fallimento dell’iniziativa. In teoria doveva essere un’operazione in grande stile, accompagnato da un progetto di rilancio del viale, e invece Viale Vittorio Veneto è diventato un” salotto in crisi”.
Pronti a un confronto con l’amministrazione comunale – conclude il direttore di Assoesercenti Catania Salvo Politino -. Vogliamo capire dall’amministrazione comunale quale sono le politiche di sviluppo a sostegno della piccola e media impresa catanese, se si vogliono tutelare le attività commerciali di viale Vittorio Veneto e soprattutto è necessario avviare un monitoraggio sull’effettiva utilità della corsia preferenziale e sul calo che hanno subito i commercianti”.
“Più in generale chi adotta un provvedimento del traffico deve considerare che può avere conseguenze negative se non valutate con uno studio economico sul cuore pulsante dell’economia catanese, costituita da piccole aziende che rappresentano un dato identitario e assicurano occupazione” conclude Politino.

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