Si ribalta il barchino durante i soccorsi: 13 morti e 22 naufraghi a Lampedusa

Le vittime sono tutte donne. Tra i dispersi ci sarebbero anche 8 bambini, a bordo c'erano una cinquantina di migranti

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Sono in tutto tredici i corpi dei migranti recuperati, tutte donne, tutte vittime del naufragio di questa notte al largo di Lampedusa. Oltre ai due corpi rinvenuti nell’immediatezza dei soccorsi, altri sette corpi privi di vita sono stati recuperati questa mattina da due motovedette della Guardia Costiera, dopo essere stati avvistati da un elicottero della Guardia Costiera impegnato nell’attività di ricerca. Altri ancora sono stati recuperati successivamente. L’attività di ricerca dei dispersi prosegue.
I SOCCORSI. La Guardia Costiera ha diffuso un comunicato nel quale ha confermato che sono 22 i superstiti. Tra i dispersi, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, ci sarebbero anche 8 bambini.
La Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, si legge nella nota, ha ricevuto ieri sera diverse segnalazioni dal Cur di Palermo (Centro Unico di Risposta) riguardanti un barchino con circa 50 migranti che riferivano di essere nei pressi dell’isola di Lampedusa.
Acquisite le prime informazioni – prosegue il comunicato – venivano avviate, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, le attività di ricerca in mare con l’impiego di una motovedetta Classe 300 della Guardia Costiera di Lampedusa e di un’unità della Guardia di Finanza che si trovava già in zona in attività di pattugliamento”.
La motovedetta della Guardia Costiera ha avvistato l’imbarcazione a 6 miglia dall’isola di Lampedusa, nel tratto di mare tra l’isolotto di Lampione e la più grande delle Pelagie, tra le 2 e le 3 di notte. Il barchino sovraccarico e già sbandato e dopo qualche minuto giungeva anche l’unità della Guardia di Finanza. Nel corso delle operazioni di soccorso, con condizioni meteomarine avverse, lo spostamento repentino dei migranti ha provocato il ribaltamento dell’imbarcazione.
L’immediato intervento delle motovedette ha consentito di trarre in salvo 22 dei migranti caduti in mare, di cui 18 da parte dell’unità della Guardia Costiera e 4 dalla motovedetta della Guardia di Finanza. Attualmente sono in corso le ricerche dei dispersi con l’impiego di unità aeronavali della Guardia Costiera e con una motovedetta della Guardia di Finanza.
Il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa il procuratore aggiunto Salvatore Vella. Sarà lui a coordinare le operazioni investigative. Sulle salme recuperate è stata effettuata una ispezione cadaverica – esterna – alla presenza anche del magistrato. La Procura di Agrigento ha già aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio e omicidio plurimo.
LA RABBIA DEL SINDACO. “Basta stragi del mare. Basta raccogliere morti che galleggiano. Non possiamo continuare ad assistere allo sbarco di cadaveri di povere persone che inseguono il sogno di migliorare la propria vita. La politica agisca”, ha commentato il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello. Per Martello “le istituzioni, devono subito realizzare un tavolo di lavoro in grado di affrontare la politica dell’immigrazione stabilendo un piano serio e operativo”.
“Il 3 ottobre scorso, con le scuole italiane abbiamo commemorato il giorno della memoria e del ricordo in nome della strage del 3 ottobre 2013 quando nel naufragio davanti Lampedusa morirono 368 migranti accertati – dice -. Neanche 4 giorni dopo altre persone muoiono nel viaggio tra l’Africa e l’Europa. E Lampedusa è sempre al centro di queste tragedie. La politica agisca non possiamo continuare a contare i morti”.
Nel frattempo Open Arms annuncia un altro salvataggio in mare. In un tweet con un video scrive: “40 persone su una imbarcazione di legno nell’oscurità, tra loro 1 bimbo e un bebé. Li abbiamo trovati così. Per fortuna hanno trascorso la notte a bordo #Openarms. Intanto a poche miglia, davanti a Lampedusa, 30 persone morivano in un naufragio. Così è #Med. O vita o morte”.
LE ACCUSE DI SALVINI. “La cronaca torna a regalarci altri morti a Lampedusa, figli del buonismo, della riapertura dei porti, del rinnovato entusiasmo degli scafisti”, ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, in un video su Facebook. “Se in un mese – ha aggiunto – si sono triplicati gli sbarchi, se c’è un governo che lascia intendere che c’è posto per tutti, che c’è cittadinanza e ius soli per tutti, è chiaro che il messaggio è devastante nell’era di internet. Questi morti chi li piange? Chi ha permesso che riprendessero i traffici”, ha concluso.

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