Regione, scoppia il caso del caro-divise

L'ente spenderà un milione di euro circa per il rinnovo del vestiario di mille uscieri. Il Codacons: "Intervenga la Corte dei conti"

CATANIA – Il caso delle nuove divise ai dipendenti della Regione Siciliana finisce al vaglio della magistratura contabile. Il Codacons ha deciso infatti di presentare un esposto alla Corte dei Conti della Sicilia affinché apra una indagine sulla vicenda, verificando nel dettaglio la congruità della spesa decisa dall’amministrazione ed eventuali sprechi di soldi pubblici.
“Vogliamo capire i criteri che hanno portato la Regione a disporre la spesa di 1 milione di euro per il vestiario di quasi 1.000 dipendenti tra usceri, portieri e autisti, e quale sia stato l’iter seguito per il relativo procedimento” spiega il Presidente Regionale Giovanni Petrone.
“Mentre infatti i conti regionali versano in condizioni disastrose, appare assolutamente fuori luogo autorizzare uscite di denaro così ingenti per voci di spesa che non appaiono né indispensabili, né giustificate. Per tale motivo stiamo preparando un esposto alla Corte dei Conti, affinché apra una indagine sul caso, acquisendo tutti gli atti relativi alle disposizioni sulle nuove divise dei dipendenti e verificando se le decisioni della Regione possano configurare un eventuale spreco di soldi pubblici e, quindi, un danno sul fronte erariale” conclude Petrone.
Il caso è stato oggetto di un’inchiesta del Fatto Quotidiano, nel mirino l’appalto per la fornitura di vestiario agli impiegati della Regione siciliana addetti al servizio di portineria, agli uscieri e agli autisti dell auto blu. A ciascuno saranno dati due kit, uno invernale e uno estivo, quattro abiti a dipendente per un totale di 3.988. Il valore di ogni kit a base d’asta è di 560 euro (circa 280 euro a vestito), secondo quanto evidenzia il quotidiano.

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