Palermo abbraccia l’Italdonne

Le azzurre al Barbera contro la Bosnia per le qualificazioni agli Europei. Il ct Bertolini: "Mi piace giocare qui, confido nel calore siciliano"

PALERMO – L’Italdonne sbarca a Palermo. Dopo aver conquistato tre vittorie nelle trasferte in Israele, Georgia e Malta, la nazionale femminile si appresta a giocare la sua prima gara casalinga nelle qualificazioni a Euro 2021.
Martedì (ore 17.30, diretta su Rai 2) allo stadio Renzo Barbera le azzurre affronteranno la Bosnia Erzegovina, 65ª nel ranking Fifa e terza nel girone a quota 6 punti alle spalle di Italia e Danimarca, prime a punteggio pieno dopo i primi tre incontri. L’Italia giocherà per la terza volta a Palermo, dove ha vinto i due match disputati nel giugno del 1971 con l’Austria (6-0) e nell’ottobre del 2000 con il Portogallo (3-0).
Per la sfida in arrivo, vista l’indisponibilità di Rachele Baldi, Milena Bertolini ha convocato il portiere dell’Inter Roberta Aprile, alla prima chiamata in Nazionale maggiore. “E’ bello tornare in Italia dopo il Mondiale – le parole del ct in conferenza stampa – e mi piace molto l’idea di giocare a Palermo. Al Sud ci sono tanti talenti, però mancano le opportunità e le strutture e il fatto che la Nazionale venga in questa città, che ha anche una storia nel calcio femminile, è un mezzo importante per promuovere il movimento. Confido nel calore e nella passione che hanno i palermitani per il calcio”.
Guai a sottovalutare la Bosnia. “Affronteremo una squadra fisicamente forte e aggressiva – avverte Bertolini – con individualità superiori rispetto alle nazionali che abbiamo incontrato finora nelle qualificazioni. Fin qui abbiamo giocato contro squadre molto chiuse ed è stato difficile trovare spazi. C’è stata poca concretezza sotto porta, mentre le statistiche dicono che ai mondiali la nostra è stata la Nazionale più cinica”.
Non si è ancora vista quell’Italia brillante che al Mondiale ha fatto innamorare milioni di italiani: “In Francia eravamo tutte debuttanti – ricorda Bertolini – abbiamo vissuto emozioni fortissime, forse lì scattavano meccanismi inconsci. Ora stiamo facendo fatica da questo punto di vista, dobbiamo ritrovarci anche perché la differenza reti può essere importante”.
I successi della Nazionale contribuiscono anche all’incremento del numero delle tesserate: “Il mondiale – sottolinea il ct – ha lasciato un’eredità importante, che va gestita e rilanciata. Ha dato la possibilità a tante bambine di potersi immaginare come calciatrici future. La Federazione sta lavorando a diversi progetti, l’obiettivo principale per il futuro del calcio femminile è aumentare il numero delle praticanti e passare da 25mila e 100mila, cosa che andrebbe ad incidere anche sull’aspetto culturale”.
Il ct si è soffermato anche sulle discusse dichiarazioni rilasciate dal ds della Roma, Gianluca Petrachi, dopo le polemiche seguite all’arbitraggio di Roma-Cagliari: “Questa frase, che il calcio non è uno sport per signorine, è del 1909 e l’ha pronunciata Guido Ara. Sono passati 110 anni e credo che dovremmo andare avanti. È un modo di pensare un po’ primitivo ma, nel frattempo, la società si è evoluta. Quello di Petrachi è il pensiero medio degli italiani verso le donne che fanno calcio”.
Anche Sara Gama confida nel calore del pubblico siciliano: “Ci aspettiamo una bella accoglienza. Non sono mai venuta a giocare a Palermo e credo che la presenza della nazionale rappresenti una grossa occasione per la città e per il Sud. Spero che verranno in tanti per supportarci e per condividere un momento di gioia. Siamo all’inizio di un percorso, ci sono diverse ragazze nuove e la montagna è ancora tutta da scalare”.
In mattinata oltre 500 studentesse e studenti delle scuole di Palermo hanno incontrato presso la Cittadella Universitaria del capoluogo siciliano una delegazione della Nazionale Femminile. All’iniziativa, organizzata dal Settore Giovanile e Scolastico della Figc, sono intervenute la vice capodelegazione Barbara Facchetti e le calciatrici azzurre Elena Linari, Rachele Baldi e Gloria Marinelli, che hanno avuto l’occasione di raccontare le proprie esperienze e rispondere alle domande dei ragazzi, affrontando il tema dello sport nelle scuole proprio nel territorio che negli ultimi anni ha registrato il maggior numero di adesioni alle attività di ‘Giococalciando’ e ‘Ragazze in Gioco’ nell’ambito del Progetto Valori in Rete. Presente all’incontro anche Rosalia Pipitone, il portiere della Roma nata a Palermo che ha lasciato la Nazionale dopo il mondiale francese.

scroll to top