“Piogge così violente ogni 200 anni”

Maltempo in Sicilia. La Protezione civile: "Evento eccezionale con picchi di precipitazioni concentrati in poche ore". Confagricoltura Ragusa: "Interi raccolti persi a Ispica, Pachino e Rosolini"

PALERMO – Finita l’emergenza maltempo, in Sicilia si fanno la conta dei danni e le prime riflessioni sull’eccezionalità dell’evento.
“Le prime rilevazioni sulle piogge cadute nella Sicilia centro-sud orientale in questo fine settimana, ci dicono che si è trattata di una situazione eccezionale che in alcuni casi può verificarsi ogni duecento anni – dice il capo della Protezione civile della Presidenza della Regione siciliana, Calogero Foti -. La violenza delle precipitazioni con caratteristiche differenti nelle diverse zone geografiche dell’isola e la loro concentrazione in poco tempo, ha fatto il resto, causando notevoli danni in numerosi Comuni”.
Sulla base delle rilevazioni prodotte dal servizio Rischio idraulico e idrogeologico del Drpc Sicilia, in particolare, nel settore sud-orientale – versante Stretto di Sicilia (Ispica) – le piogge di venerdì sera sono state particolarmente violente, con significativi quantitativi concentrati in poco tempo (da 210 a 260 millimetri nell’arco di un’ora e mezza) e con tempi di ritorno superiori ai duecento anni. La pioggia caduta è pari a circa 3 volte la media mensile del periodo (ottobre).
“Nella zona di Noto – dice Giuseppe Basile, responsabile del servizio che ha elaborato i dati e redatto i relativi grafici – le piogge sono state meno violente (da 50 a 150 millimetri in un’ora) e con tempi di ritorno da 2 a 10 anni. Rispetto alla media mensile dello stesso periodo, i quantitativi caduti sono stati pari a circa una volta e mezzo. Due i picchi importanti: il primo alle ore 3.30, l’altro alle 22”.
Nel settore orientale (Siracusa) le precipitazioni si sono distribuite nell’arco di due giorni (25 e 26) raggiungendo valori da 80 a 150 millimetri, con picchi di intensità da 45 a 75 millimetri in 3 ore e tempi di ritorno da 2 a 10 anni. In Sicilia centrale (area di Ramacca) le precipitazioni registrate hanno raggiunto valori di 130 millimetri in circa venti ore, con un picco significativo di 50 millimetri, tra l’1.30 e le 3.30 (ora solare) del 27 ottobre.
La quantità complessiva di pioggia è pari a circa una volta e mezza la media del periodo, il tempo di ritorno di tale evento è tra 2 e 10 anni. “Il governo regionale, attraverso il Dipartimento della Protezione civile, è stato costantemente presente sui luoghi in cui si sono verificate le condizioni di maltempo con una presenza sia all’interno dell’Unità di crisi nella prefettura di Ragusa che all’interno dei Coc (centri di coordinamento comunali) – sottolinea Calogero Foti -. Già ieri, su indicazione del presidente della Regione Musumeci, abbiamo avviato una prima fase di ricognizione dei danni ai fini del riconoscimento dello stato di calamità naturale”.
E intanto, è in corso la conta dei danni nelle aziende agricole di Ispica, Pachino e Rosolini. Danni notevoli a impianti serricoli, vigneti, agrumeti, colture orticole. Sono stati distrutti, in particolare, raccolti di carote, zucchine, patate e carciofi.
“Ci arrivano precise segnalazioni da parte imprenditori associati alla nostra organizzazione di categoria – dice il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – sulla pessima manutenzione dei canali da parte del Consorzio di Bonifica di Ragusa e di Siracusa”.
“Prevenire il rischio idrogeologico – aggiunge Pirrè – è un dovere da parte degli enti proposti, Consorzio di Bonifica in primis, dal quale, proprio in queste settimane, stanno arrivando cartelle salatissime agli imprenditori agricoli, anche a quelli colpiti dal maltempo. Per la serie: oltre il danno la beffa”.
“Come Confagricoltura Ragusa – conclude – stiamo sostenendo e agevolando gli imprenditori nel presentare ricorsi contro gli inaccettabili salassi del Consorzio di Bonifica, i cui limiti sono fin troppo evidenti in queste ore drammatiche per l’agricoltura del Sud-Est della Sicilia”.

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