Operazione ‘Bugs Bunny’: stop alla famiglia che riforniva di droga Siracusa e Ragusa

Spacciavano nelle loro case a Rosolini protetti da 13 cani: sette arresti, la cocaina era nascosta ovunque. FOTO E VIDEO

ROSOLINI (SIRACUSA) – I carabinieri di Noto, coadiuvati anche da un’unità cinofila del di Nicolosi (CT), con l’operazione “Bugs Bunny” hanno sgominato una banda che gestiva una piazza di spaccio a Rosolini. Cinque le persone arrestate: Salvatore Cannata, 50 anni; Giuseppe Conte, 31; Pietro Conte, 51; Loredana Cannata, 42; Giovanni Di Mare, 21.

Si tratta dei componenti di una famiglia. L’attività di indagine, iniziata nel 2018, ha permesso di appurare come Cannata, figura già nota nell’ambito criminale rosolinese, avesse avviato una collaborazione criminosa con i propri più stretti parenti, in particolare la sorella Loredana, il cognato Pietro e il nipote Giuseppe, per condurre nelle loro case una fiorentissima attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche di un giovane rosolinese, Giovanni Di mare, già noto alle forze dell’ordine.

L’intera famiglia spacciava prevalentemente nella contrada Perpetua di Rosolini, sede di una abitazione degli arrestati, a ogni ora del giorno e della notte. La droga veniva abilmente occultata in modi disparati, come ad esempio all’interno di capsule in plastica che anziché contenere giochi per bambini nascondevano dosi.


Gli acquirenti arrivavano della provincia siracusana, ma anche da quella ragusana. Gli arrestati utilizzavano nei terreni addirittura 13 cani per proteggere lo spaccio; gli animali sono stati trovati in pessime condizioni igienico-sanitarie e con evidenti segni di malnutrizione.

I carabinieri hanno recuperato 60.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, a riprova dell’eccellente andamento commerciale della piazza di spaccio. Durante gli arresti sono state perquisite le case, dove c’erano cocaina e una pistola a salve. In manette sono finite anche le compagne dei due Conte, la 28enne D. G. e la 41enne I. T..

Salvatore Cannata, Giuseppe Conte e Giovanni Di Mare sono stati accompagnati nel carcere siracusano di Cavadonna. Pietro Conte e Loredana  Cannata attenderanno il processo in regime di arresti domiciliari.

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