Niente soldi alla dottoressa stuprata, l’Asp di Catania contro l’assicurazione

Respinta la richiesta di indennizzo per Serafina Strano, violentata alla guardia medica di Trecastagni

CATANIA – La Direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania ha conferito l’incarico a un avvocato di avviare un’azione legale nei confronti della compagnia assicurativa che ha respinto la richiesta di indennizzo alla dottoressa Serafina Strano, vittima, il 18 settembre 2017, di violenza sessuale mentre era di turno alla guardia medica di Trecastagni.
L’Azienda ritiene di avere ravvisato “diverse inadempienze a carico della compagnia assicurativa che, sino ad oggi, non ha fornito all’Asp di Catania nessuna comunicazione sulla procedura di indennizzo alla dottoressa Strano”.
“Solo in maniera informale, perché esibito dall’interessata agli uffici – è spiegato dall’Asp – l’Azienda sanitaria provinciale di Catania è venuta a conoscenza della reiezione dell’indennizzo, con motivazioni assolutamente infondate in fatto e in diritto”.
L’Ufficio Legale, il 26 settembre 2017, ricostruisce l’Asp, ha “richiesto alla compagnia assicurativa che al tempo assicurava l’Azienda sanitaria per la polizza infortuni di aprire il sinistro, allegando tutta la documentazione, nonché la denuncia sporta dalla dottoressa alla competente Autorità giudiziaria”. Richiesta che è stata reiterata il 13 ottobre 2017. Il 25 maggio 2018 gli Uffici hanno, inoltre, provveduto a inviare alla compagnia assicurativa il verbale della Commissione medica di verifica relativo alle condizioni di salute della dottoressa Strano e hanno nuovamente sollecitato la definizione della pratica.
“Contrariamente a quanto previsto nel contratto di assicurazione – conclude l’azienda – nessuna comunicazione, prospetto informativo, riepilogo dei sinistri è stato mai inviato dalla compagnia all’Asp di Catania. È necessario sottolineare inoltre che, ai sensi della normativa vigente, non si è verificata nessuna prescrizione”.

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