Lampedusa, all’alba sbarcati 200 migranti

Sono arrivati su tre natanti, l'hotspot dell'isola è stracolmo. La Ocean Viking rifiuta Tripoli e chiede un porto sicuro all'Ue per altri 176

ROMA – L’Ocean Viking, la nave di soccorso noleggiata da Sos Mediterranee e gestita con Msf (Medici Senza Frontiere) che ieri, in due distinte operazioni, ha messo in salvo 176 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà, rende noto di aver chiesto, secondo il diritto marittimo, al JRCC libico un luogo sicuro per sbarcare le 176 persone salvate. Intanto all’alba a Lampedusa (Ag) sono arrivati tre barconi. Complessivamente sono sbarcate circa 200 persone che sono state portate all’hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono circa 400 migranti a fronte di una capienza massima di 90.
“Poiché le autorità libiche hanno indicato Tripoli come porto di sbarco – spiegano dalla nave ong – abbiamo gentilmente rifiutato in quanto, secondo il diritto e le convenzioni internazionali, nessun luogo in Libia può essere considerato attualmente un luogo sicuro”.
“Mentre la Ocean Viking si sta dirigendo a nord e gli Rcc con maggiore capacità di assistenza sono stati informati, esortiamo vivamente gli Stati membri dell’UE e le autorità competenti ad assegnarci prontamente un luogo sicuro dove le 176 persone salvate possano essere sbarcate in sicurezza. Questi, uomini, donne, bambini hanno attraversato un viaggio terribile e spaventoso in mare”, dice Frederic Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranee. Questi, uomini, donne, bambini hanno attraversato un viaggio terribile e spaventoso in mare”; il ponte di poppa della Ocean Viking è una soluzione di emergenza, ma il salvataggio potrà considerarsi concluso solo una volta che queste persone raggiungeranno una costa in cui potranno ricevere cure”, dice Frederic Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranee. Da quando la Ocean Viking ha iniziato le operazioni è la quarta volta che è in attesa che le venga assegnato un luogo sicuro per lo sbarco delle persone salvate.
“Finora i governi della UE non sono riusciti a istituire un meccanismo prevedibile di sbarco in conformità con il diritto marittimo. Gli accordi ad hoc non possono essere la soluzione. Invitiamo i governi a porre fine a questa situazione inaccettabile”, dicono le organizzazioni umanitarie Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Ocean Viking rende noto infine di aver ricevuto nelle scorse ore una comunicazione dalle autorità marittime libiche con informazioni riguardanti una imbarcazione in difficoltà e la sua posizione approssimativa: alla nave è stato chiesto di procedere alla ricerca e al soccorso.
La Ocean Viking ha seguito le istruzioni ma, dopo più di 9 ore di ricerca, non ha trovato l’imbarcazione in difficoltà. “Ad una richiesta del nostro coordinatore per la ricerca e il soccorso a bordo, le autorità libiche non hanno fornito ulteriori informazioni. E’ stata la prima volta che la Ocean Viking ha ricevuto dalle autorità libiche una richiesta scritta di impegnarsi in un’operazione di ricerca e soccorso”, concludono le due organizzazioni umanitarie.

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