Nobel per la letteratura a Olga Tokarczuk e Peter Handke

Doppio premio assegnato dall'accademia svedese: per il 2018 è stata scelta l'autrice polacca, per il 2019 lo scrittore austriaco

Il Nobel per la letteratura va a Olga Tokarczuk e Peter Handke. L’Accademia svedese ha tributato il riconoscimento per l’anno 2018 alla scrittrice polacca Olga Tokarczuk, nata nel 1962. All’autore austriaco Peter Handke, nato nel 1942, è stato assegnato il Nobel per l’anno 2019.
Chi è Olga Tokarczuk. Originaria di Sulechów, vicino a Zielona Góra, dove è nata il 29 gennaio 1962, Olga Tokarczuk, è una delle scrittrici polacche più famose della sua generazione ed è una grande viaggiatrice. Poetessa oltre che narratrice, con il romanzo ‘I vagabondi’, pubblicato in Italia da Bompiani, è stata la prima polacca a vincere l’International Man Booker Prize nel 2018. “Oggi il libro è una sorta di epitaffio a un grande mondo aperto che non c’è più.
Non parlo infatti di immigrati, perché è stato scritto sulla soglia del grande cambiamento” raccontava all’ANSA la scrittrice che ha scritto questo libro 12 anni fa. In Italia sono usciti tra l’altro per E/O ‘Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli’ pubblicato poi da Nottetempo con il titolo ‘Nella quiete del tempo’ e per Fahrenheit 451 ‘Casa di giorno, casa di notte’. Laureata in psicologia, si considera una discepola di Carl Gustav Jung e la sua formazione si riflette nelle sue opere. La Tokarczuk ora è impegnata a scrivere un “romanzo epico” dedicato ai luoghi in cui vive, la Bassa Slesia.
Chi è Peter Handke. Peter Handke, premio Nobel per la Letteratura 2019, è nato a Griffen, in Carinzia, il 6 dicembre del 1942 da padre austriaco e da madre slovena. Handke, che vive in Francia a Chaville, più volte nella lista dei favoriti al prestigioso premio svedese,si è sempre distinto per il suo spirito polemico, tanto da continuare a ripetere “la narrativa è eterna, ma forse è vero, il romanzo è morto”. Ma anche per aver chiesto di abolire il premio stesso.
La madre morì suicida nel 1971, evento che ha segnato senza dubbio la sua vita, poi raccontato nel romanzo L’Infelicità senza desideri. Ha studiato giurisprudenza all’Università di Graz, ma senza mai laurearsi sia per il suo spirito critico sia per l’impegno precoce nella letteratura, nel teatro, poi con racconti, romanzi, saggi, poesie e diari. Nel 1966, a soli 23 anni, l’opera ‘Insulti al pubblico’ ha reso famoso Handke. Per il cinema Il cielo sopra Berlino è nato dalla collaborazione con Wim Wenders che ha anche tratto un film dal suo romanzo Prima del calcio di rigore. Nel 1966 si è trasferito a Princeton, negli Stati Uniti, da dove è tornato in Europa per dedicarsi alla letteratura d’avanguardia.
Nel 2016 ha ricevuto in Italia il premio Scanno ed ha diviso metà del compenso con i terremotati del 24 agosto. Oggi, l’autore, drammaturgo e traduttore carinziano, è uno dei più importanti scrittori di lingua tedesca. Handke suscitò scalpore per il suo schierarsi apertamente a favore della Serbia durante la guerra serbo-bosniaca.

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