L’ex sindaco Genovese e il cognato Rinaldi condannati per corruzione elettorale

Messina. L'inchiesta "Matassa" fa altre due vittime illustri e fa emergere uno spaccato di commistioni tra mafia, politica e criminalità organizzata

MESSINA – La seconda sezione penale del Tribunale di Messina ha condannato in primo grado, nel processo nato dall’operazione “Matassa”, l’ex deputato di Forza Italia Francantonio Genovese (4 anni e due mesi) e il cognato, l’ex deputato regionale di FI Franco Rinaldi (3 anni e 4 mesi). Erano accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Un’ulteriore condanna per i due ex parlamentari, dopo quella di alcuni giorni fa emessa dalla Corte d’appello di Messina per il processo “Corsi d’oro 2” sulla formazione professionale.
L’inchiesta “Matassa”, gestita dalla dalla Squadra mobile di Messina con il coordinamento della Dda, riguarda le commistioni tra mafia, politica e criminalità organizzata in città, con al centro tre campagne elettorali e ha rappresentato anche la ricostruzione della nuova geografia dei clan cittadini, con particolare attenzione ai gruppi criminali dei quartieri di Camaro e S. Lucia Sopra Contesse.
In tutto erano alla sbarra 47 imputati. Trentotto i capi d’imputazione, tra cui una contestazione di associazione di stampo mafioso e una di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati elettorali. Condannati anche gli ex consiglieri comunali Paolo David e Giuseppe Capurro, rispettivamente a 4 anni e 9 mesi, e a un anno. Quest’ultimo rispondeva solo di corruzione elettorale ed aveva ottenuto a suo tempo l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte dei giudici del Riesame.
Al boss di Camaro, Carmelo Ventura, sono stati inflitti 18 anni. Agli imprenditori Angelo e Giuseppe Pernicone 11 anni e 10 anni e 4 mesi. Al medico Giuseppe Picarella un anno e 6 mesi. Assolto l’imprenditore Paolo Siracusano

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