“Forestali, a che punto è la riforma?”

Sindacati puntano il dito contro la Regione: "Provvedimento impellente per stabilizzare i precari e salvaguardare il territorio"

PALERMO – “Sono trascorsi 159 giorni, o se volete 22 settimane e 5 giorni, da quando gli assessori regionali Edy Bandiera e Totò Cordaro assunsero con i rappresentanti di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil Sicilia impegno per la presentazione di un disegno di legge di riforma forestali. Da allora, nulla di fatto. Bandiera e Cordaro spieghino subito cosa e quanto serve per la presentazione della riforma, o noi torneremo a protestare nelle prossime settimane e stavolta chiameremo alla mobilitazione anche gli amministratori locali dei 213 Comuni che assieme a migliaia di lavoratori hanno aderito alla Giornata Svegliaregione il 5 aprile, e alle nostre proposte”. Lo affermano le segreterie regionali di Fai Flai-Uila, convocate a Palermo oggi nella sede Fai Cisl dai segretari generali Pierluigi Manca, Alfio Mannino – recentemente eletto anche alla guida della Cgil Sicilia – e Nino Marino.
I componenti dei gruppi dirigenti delle tre organizzazioni sindacali aggiungono: “Resta impellente la necessità di un provvedimento fondato sulla valorizzazione della professionalità e la stabilizzazione dei forestali per la tutela permanente, vera e non emergenziale del territorio siciliano.
Piuttosto che accorrere nei luoghi dei disastri ambientali per annunciare non meglio precisati piani di intervento, il presidente Musumeci ed i suoi assessori facciano prevenzione. Finora, invece, solo opportunità negate come quella rappresentata dall’ostinazione nel negare applicazione al nuovo contratto integrativo regionale di settore che prevede l’insediamento del Comitato paritetico bilaterale regionale con funzione di Osservatorio e dei Comitati paritetici provinciali.
Per ragioni inconfessate e inconfessabili, il governo Musumeci continua a non dare attuazione a un accordo vigente che fra l’altro prevede la creazione di uno strumento espressamente dedicato a esaminare i programmi d’intervento territoriale e verificarne lo stato d’attuazione”.

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