“Villa Bellini sfregiata da concerti di massa”

Free Green Sicilia: "Il giardino storico catanese ridotto a discarica, ennesimo atto vandalico autorizzato dalle istituzioni". FOTO

CATANIA – Il Giardino Bellini di Catania dissacrato e sfregiato da due concerti di massa. A denunciarlo è l’associazione Free Green Sicilia che sottolinea come “a pochi giorni dall’intervento del prefetto di Chieti che non ha autorizzato per motivi di sicurezza e per l’importanza naturalistica dei luoghi il concerto di Jovanotti e dopo lo scempio della fiera gastronomica di pochi mesi addietro, il bene monumentale Giardino Bellini per l’ennesima volta, e dopo decenni di impropria gestione che lo hanno più che trasfigurato, è stato invaso da migliaia di fans esuberanti a trasformato in una discarica a cielo aperto con conseguenti danni morali e botanici allo stesso”.
“Due dissacranti e depauperanti iniziative di massa, ovvero due concerti da stadio, si sono abbattuti senza pietà ancora una volta sul giardino grazie alla ‘benedizioni’ di quelle istituzioni che per i loro fini istituzionali (allora non si capirebbe la loro esistenza) dovrebbero salvaguardare e proteggere tale ‘tempio vivente’ protetto dalla normativa vigente nazionale e regionale”, spiega Alfio Lisi, portavoce dell’associazione.
Ecco il testo integrale della nota. A nulla è servita la richiesta formale del maggio scorso e a mezzo stampa di Free Green Sicilia inviata alle autorità competenti cittadine e regionali, in primis alla Sovrintendenza di Catania, di non autorizzare alcuna iniziativa di massa e privata come i concerti rock, cosa che non solo si scontra con il Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici, oltre che con le Carte nazionali e internazionali sui Giardini Storici monumentali, ma mette a rischio l’incolumità del Giardino.
In pericolo anche la sicurezza di quelle migliaia di spettatori che si riversano all’interno di un bene delicato e per molti di essi del tutto sconosciuto e con il quale non hanno alcun legame profondo e culturale dunque con il rischio che si comportino come se si trovassero all’interno di uno stadio o di un palazzetto dello sport, così come di fatto è accaduto. Bastava vedere com’era ridotta la Villa dopo il concerto ridotta in una discarica: ci sono volute diverse ore per ripulire e il lavoro di decine tra uomini e mezzi con i relativi costi per le casse comunali.
Ancora una volta la città ha dovuto assistere impotente all’ennesimo sfregio e declassamento di un giardino di importanza storico-artistica che da oltre un secolo rappresenta la città, trasformato nuovamente in una discarica di plastica (altro che città plastic free, siamo lontani anni luce!), in uno stadio di calcio per due concerti di massa che hanno introdotto migliaia di spettatori, si dice tra i 5 e i 10 mila per concerto, ovvero un ennesimo atto vandalico autorizzato dalle istituzioni nei confronti di un bene che nessuno dovrebbe avere il diritto di trasfigurare o utilizzare per iniziative incompatibili con l’equilibrio e l’armonia del monumentale parco, mettendo involontariamente gli interessi di privati davanti a quelli della città, quando tali concerti da migliaia di spettatori si dovrebbero tenere in luoghi idonei e non depauperabili e per la stessa sicurezza degli intervenuti e per l’ordine pubblico messi a serio rischio.
Eppure nel 2015 la Sovrintendente pro-tempore di Catania, nel rispetto della normativa nazionale e del conseguente D.D.G. regionale n. 1066 del 2015, richiesto dalla stessa a conferma del vincolo culturale del Giardino Bellini, così si espresse su richiesta del Comune di Catania in merito a dei concerti di massa all’interno del monumento vivente in modo inequivocabile: “Alla luce di quanto sopra descritto, non ritiene compatibile il tipo di evento con la conservazione e la tutela del Giardino Storico in quanto sia l’installazione delle strutture tecnologiche di grande pregnanza, connesse al tipo di manifestazione, sarebbero certamente idonee a una sede già in uso a impianto sportivo oppure a grandi piazze esterne al contesto urbano, sia l’elevato numero di pubblico che tale evento richiamerebbe possono comportare il rischio concreto, anche involontario, di azioni di danneggiamento alla Villa Bellini e alle sue persistenze, tali da recare pregiudizio alla conservazione del Giardino storico. Il tipo di manifestazione non si coniuga con il luogo storico, tanto meno con l’impianto a verde che è parte integrante della Villa Bellini e con le testimonianze di opere scultoree esistenti a rischio”.
Ma a quanto pare, visto che i concerti si sono tenuti lo stesso e forse senza limite di ingressi (aspetto di competenza delle autorità preposte nel rispetto dell’autorizzazione della Commissione prefettizia di vigilanza sugli spettacoli), la Sovrintendente attuale crediamo, ma attediamo sconferma, non abbia preso in alcuna considerazione quanto determinato dalla sua precedente pari carico, così come non avrebbe preso in alcuna considerazione la nostra richiesta di non autorizzare iniziativa di tale genere, autorizzando due concerti di massa e di grande impatto ambientale e di pubblico in un luogo sacro ai catanesi, almeno per quella stragrande maggioranza di cittadini che hanno a cuore da sempre la sorte della ‘Villa’.
Se così fosse ne chiediamo pubblicamente le doverose dimissioni in quanto non garante dei beni culturali e paesaggistici della città oltre a chiedere che il Giardino Bellini sia dato in gestione a istituzioni consapevoli e preparate scientificamente come le Facoltà di Botanica o di Agraria affinché possa essere rispettato e ritornare al suo antico splendore.

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