Catania, fumata nera all’Università

L.Cil. Alla prima votazione per la scelta del rettore, Priolo stacca tutti ma non raggiunge il quorum. Purrello al secondo posto. Lontani gli altri tre. Lunedì il secondo turno delle elezioni

CATANIA – Si conclude con una fumata nera il primo turno di votazioni per eleggere il nuovo rettore dell’Università di Catania. Le elezioni si sono rese necessarie dopo l’inchiesta “Università bandita” che ha fatto luce su presunti concorsi truccati in ateneo coinvolgendo e azzerando tutte le cariche apicali dell’accademia catanese.
Nel primo turno, però, le urne danno segnale chiaro: il direttore del dipartimento di Fisica e astronomia, Francesco Priolo, sfiora il successo totalizzando 615 voti (tra docenti, studenti e personale tecnico amministrativo) e avvicinandosi molto al quorum di 792 voti, la maggioranza assoluta tra gli aventi diritto.
Al secondo posto si piazza l’attuale presidente della Scuola superiore di Catania, Roberto Purrello, con 193 voti.
Molto staccati gli altri tre candidati: il professore Salvatore Barbagallo di Agraria raggiunge quota 105 preferenze, dietro di lui il docente di diritto costituzionale Agatino Cariola con 98 voti e infine il docente di Biochimica  Vittorio Calabrese con 76 preferenze. Le schede nulle sono state 25 (17 bianche) per i docenti/studenti e 25 (15 bianche) per i tecnici e amministrativi.
Si tornerà alle urne per la seconda votazione lunedì 26 agosto.
Se dovesse confermare tutti i voti di stasera, il professore Priolo necessita ancora di altre 177 preferenze per raggiungere la maggioranza assoluta, voti che potrebbero arrivare in parte da una convergenza con  altri candidati avversari e in parte dal personale tecnico e amministrativo che per il 64% degli aventi diritto ha preferito godersi gli ultimi giorni di mare (con la ponderazione al 20% il personale esprime di fatto 247 voti complessivi) che ha pesato per 116 voti.  Più incoraggiante il dato dei docenti e degli studenti che hanno fatto registrare un’affluenza pari al 76%.
I numeri nello specifico, dicono che il professore Priolo ha pescato bene tra i docenti e studenti dove ha raccolto 581 preferenze su un totale di 1.020 votanti. Complessivamente, da questa categoria, mancherebbero all’appello 315 voti per il totale di 1.335 aventi diritto.
Gli altri dovranno giocare con strategie differenti e per loro la partita sembra essere al momento più difficile. Al di là del semplice annuncio dei programmi elettorali che hanno cercato di far conoscere in questa inusuale tornata elettorale balneare. Tra le righe c’è chi legge nel voto a Priolo una chiara e netta presa di posizione tra l’accademia e l’ingerenza della politica catanese, che aveva preso le distanze proprio dal direttore di Fisica (ritenuto troppo vicino al vecchio sistema elitario sul quale sta indagando la magistratura) per convergere, a seconda delle correnti, su almeno tre degli altri candidati in campo.
Una elezione al centro di numerose polemiche e che è stata fino all’ultimo a rischio a causa del ricorso d’urgenza al Tar, presentato lunedì scorso dall’ex direttore amministrativo Lucio Maggio e da Attilio Toscano che ne chiedevano l’annullamento.
Una elezione che dovrebbe segnare un nuovo corso e che servirà a ripulire prima di tutto l’immagine di rigore e di prestigio accademico inevitabilmente compromessa dalle carte della magistratura. C’è poi da ricostruire la fiducia di professori, personale tecnico e studenti attorno alla più antica università di Sicilia che oggi vive lo spopolamento verso gli atenei del Nord del Paese e del resto d’Europa. Sono queste le urgenze a cui è chiamato a dare una risposta il nuovo rettore.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti

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