Open Arms, tutti giù per terra

Lampedusa: la Procura dispone il sequestro e l'evacuazione della nave dopo la visita del pm a bordo, schermaglie durante lo sbarco

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – È stata una donna la prima a scendere dalla Open Arms. Nel molo i medici visitano i profughi, poi vengono invitati a salire nei pulmini che, non appena saranno terminate le procedure, li porteranno nell’hotspot. Piccole schermaglie tra pro e contro profughi fuori dalla zona rossa all’uscita del primo pulmino con i migranti della Open Arms. La gran parte ha urlato benvenuti ai naufraghi, mentre un piccolo gruppetto guidato dalla leghista Angela Maraventano ha contestato, accusando anche i cronisti di essere schierati dalla parte dei migranti “che danneggiano l’immagine dell’isola”. Le forze dell’ordine hanno poi hanno chiesto ai cameramen di allontanarsi dai manifestanti per non alimentare i dissidi tra le due fazioni.
Nel pomeriggio di ieri, la Procura di Agrigento aveva disposto il sequestro della Open Arms e l’evacuazione immediata dei profughi a bordo. La decisione è stata presa al termine di un vertice tra il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che aveva fatto un’ispezione di un’ora sulla nave con uno staff di medici ed i vertici della Capitaneria.
Si tratta di un sequestro preventivo. Sulla base di esposti della ong spagnola i magistrati hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti per omissione e rifiuto di atti d’ufficio.
Precedentemente altri 17 migranti avevano lasciato la nave tuffandosi in mare: soccorsi dalle forze dell’ordine sono stati trasportati nell’isola. Tutto questo con decine di turisti che affollano la scogliera per assistere alla scena e scattare fotografie. Alcuni di loro sono attrezzati con bastoni per i selfie per inquadrare meglio i momenti drammatici che si consumano a poche centinaia di metri dalla costa.
OPEN ARMS A PORTO EMPEDOCLE. L’Open Arms, sotto sequestro preventivo da parte della Procura di Agrigento, ha lasciato il porto di Lampedusa e sta facendo rotta verso Porto Empedocle. L’imbarcazione della ong spagnola, per i Pm, poteva rimanere a Lampedusa, ma si sarebbero determinati problemi per i collegamenti aerei e con i traghetti di linea a causa della vicinanza del molo con l’aeroporto. La Open Arms poteva anche andare a Licata, come è accaduto in occasione di precedenti sequestri di navi di Ong o a Porto Empedocle su cui è ricaduta la scelta.

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