Selinunte, in 10 mila al ritmo di Carl Cox

Il dj e produttore inglese si è esibito sotto il tempio di Hera, nel cuore del parco archeologico. FOTO

SELINUNTE (TRAPANI) – Notte magica a Selinunte tra musica e legalità. Al cospetto del tempio di Hera, nel cuore del parco archeologico più grande d’Europa, in 10mila hanno ballato fino a tarda notte grazie a Carl Cox, il primo dj al mondo ad aver suonato al circolo di pietra di Stonehenge considerato il re della musica elettronica.
Per la nuova tappa del progetto Musica & Legalità quest’anno patrocinato dal Ministero della Salute, dal palco del Selinus Music Festival sono stati tantissimi i contributi a sostegno dell’iniziativa che dal prossimo anno, approderà in tutta Italia con tappe a Roma, Milano e Torino.
“Lo stato è al nostro fianco – ha detto la testimone di giustizia Valeria Grasso, volto e anima di Musica & Legalità -. Dobbiamo prenderci questa terra con le sue bellezze e darle quello che merita. Tutta la Sicilia deve tenere stretti i suoi giovani, non deve perderli più a causa del lavoro che manca, della criminalità organizzata che non gli permette di aprire delle aziende. E anche gli artisti internazionali devono avere la possibilità di portare qui la loro musica”.
Per Bernardo Agrò, direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, “permettere ai ragazzi di fruire di un luogo che prima d’ora non avevano mai goduto così è il tassello di un percorso che per il parco rappresenta il futuro. Nel ricordo di Sebastiano Tusa, il primo visionario dell’archeologia in Sicilia, vorrei che d’ora in poi al parco si possa fare molto di più. Questo è un grande museo da scoprire giorno per giorno”.
L’impegno alla lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, è il filo conduttore del progetto nato otto anni fa da Valeria Grasso, l’imprenditrice che ancora oggi vive sotto scorta. A sposare l’iniziativa anche Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, il quale ha ricordato il valore simbolico dell’iniziativa svoltasi nei pressi di Castelvetrano, feudo del boss latitante Matteo Messina Denaro. “Assecondiamo questa volontà di libertà che ci dà la musica – ha osservato Morra -, perché la musica fa stare bene e fa sognare. Così si sconfigge la mafia”.

scroll to top