Il catanese Bernardini all’Aifa

di Nuccio Sciacca - Farà parte come consigliere del ministero dell’Agenzia italiana del farmaco

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha firmato il decreto di nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dopo aver acquisito l’intesa della Conferenza Stato-Regioni sul nome del presidente che sarà Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna.
Sono stati poi nominati in qualità di consiglieri del ministero della Salute Renato Bernardini e Massimiliano Abbruzzese, mentre è stato temporaneamente riconfermato per le Regioni Davide Carlo Caparini.
Laureato in Medicina e Chirurgia a Catania nel 1980 e specializzato in Endocrinologia, Bernardini, che ha proseguito i suoi studi in Israele e negli Usa, ha fra i suoi principali interessi di ricerca la farmacologia cellulare e molecolare, la farmacologia clinica e la farmacovigilanza, la tossicologia clinica e farmacogenetica.
E’ attualmente presidente dell’Associazione italiana di immunofarmacologia e responsabile dell’unità di Tossicologia clinica al Policlinico-Vittorio Emanuele. E’ l’attuale presidente del Consorzio Catania Ricerche ed è socio corrispondente dell’Accademia Gioenia di Catania.
«In questo modo – si legge in una nota del Ministero – potrà riprendere la regolare attività dell’Agenzia, tra cui l’approvazione di alcune delibere necessarie per l’immissione di nuovi farmaci importanti per la salute dei pazienti. Il vecchio Cda era scaduto il 24 luglio e il consiglio era fermo da circa due mesi dopo le dimissioni dell’assessore Venturi».
«Con queste nomine assicuriamo l’operatività di Aifa – commenta il ministro Giulia Grillo – voglio ringraziare le Regioni per aver garantito la piena funzionalità dell’Agenzia con due nomine ‘ponte’ in attesa delle scelte definitive che spero arrivino quanto prima. Auguro buon lavoro al Consiglio di amministrazione».
Il Cda di Aifa è composto da 5 membri, 2 di indicazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni e 2 di nomina ministeriale, più il presidente che deve essere nominato d’intesa.

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