Abusivi, sporchi e inquinanti: che mazzata per i commercianti catanesi di Librino

L'autolavaggio (da 20 anni), il parrucchiere e il minimarket occupavano i locali dell'Istituto case popolari: denunciati i titolari. VIDEOFOTO

CATANIA – Controlli, sequestri e dieci indagati nel quartiere catanese di Librino. Cinque le attività commerciali totalmente abusive e allestite in locali di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari: un autolavaggio, un deposito di raccolta illecita di rifiuti speciali, un parrucchiere, una panineria e un supermarket/panificio.

In viale Bummacaro è stata accertata la presenza di un autolavaggio occupato abusivamente da circa 20 anni. Era privo di depuratori e gestito senza la prescritta autorizzazione per lo scarico delle acque reflue che confluivano tramite una tubatura direttamente nel sottosuolo.

A fianco lo stesso titolare, un pregiudicato, ha allestito un deposito di raccolta illecita di rifiuti speciali senza la prescritta autorizzazione e, anche in questo caso, in un immobile dell’Iacp. Non solo, il gestore ha anche realizzato sulla via pubblica una struttura abusiva, costruita in cemento, come deposito di attrezzature da lavoro. Accertata anche la presenza di due dipendenti senza un regolare contratto di lavoro: uno percepiva il reddito di cittadinanza, l’altro ha presentato istanza ma ancora non gli è stato concesso.

In un panificio/minimarket abusivo, sempre in un immobile dell’Iacp, sono state accertate scarse condizioni igienico-sanitarie e in materia di sicurezza: il gestore è stato indagato anche per frode in commercio, per l’utilizzo di prodotti surgelati nella preparazione dei pasti da asporto senza darne avviso ai clienti.
In viale San Teodoro, all’interno di un garage, era stata allestita una panineria totalmente abusiva. Infine è stato scoperto un cittadino nigeriano che soggiornava illegalmente nel territorio italiano.

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