Blitz antidroga: tutta la Sicilia sottosopra

Tre operazioni e decine di arresti nell'Isola: sgominate organizzazioni a Piazza Armerina, Palermo e Gela. VIDEO - FOTO - NOMI

PALERMO – Sicilia sottosopra per una massiccia operazione antidroga che ha portato decine di arresti in tutta l’Isola. A Enna otto sono finiti in carcere, 7 ai domiciliari e ci sono 22 indagati a piede libero, tra cui 4 minorenni, nell’ambito di un’operazione di polizia (denominata “Retiarus”) contro lo spaccio di marijuana, hashish e cocaina nell’area di Piazza Armerina.
La droga affluiva nella città dei mosaici da diverse direttrici: Catania, Ramacca, Barrafranca, Valguarnera Caropepe e San Cono. L’attività investigativa svolta dai poliziotti (Squadra mobile di Enna con la collaborazione della Mobile di Catania) ha consentito di individuare una rete di persone che, tra fine 2016 e il primo semestre 2017, operava tra Piazza Armerina, i centri limitrofi e la provincia di Catania per acquisto, trasporto, detenzione e commercializzazione di ingenti quantitativi di droga.
Diversi i minori coinvolti. L’indagine si è protratta per circa 9 mesi, periodo in cui sono stati effettuati numerosi arresti, e ha permesso di delineare una scissione nel gruppo criminale per constrasti tra gli spacciatori di Piazza Armerina, Filippo Castoro e Andrea Treno, sul pagamento dei fornitori di Ramacca, tra i quali anche una donna.
In carcere sono finiti Ignazio Barbera, 23 annia; Ettore Cartia, 43, già detenuto; Filippo Castoro, 22; Felice La Spina, 56; Filippo Lingenti, 23; Fabio Nicotra, 35; Alessio Sarda, 37; Alex Treno, 29. Domiciliari per Andrea Calà Palmarino, 25 anni; Dennis Castoro, 28; Santi Giuseppe Ciancio, 28; Umberto Milazzo, 23; Ambrogio Tagliarino, 22; Andrea Treno, 39.
Obbligo di dimora nel comune di residenza per otto persone di età compresa tra 20 e 51 anni, residenti a Piazza Armerina, Ramacca, Barrafranca, San Cono e Catania. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altre due persone di Piazza Armerina, di 21 e 28 anni.
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OPERAZIONE BLANCO. Altre 12 persone sono state arrestate dai carabinieri peri traffico e spaccio di cocaina tra Palermo e le province di Agrigento e Caltanissetta nell’operazione “Blanco”. Dieci indagati sono finiti in carcere due ai domiciliari. L’operazione ruota attorno alla famiglia mafiosa di Porta Nuova che avrebbe gestito tra la Kalsa e Borgo Vecchio il traffico di stupefacenti.

Uomo di vertice dell’organizzazione è Ottavio Abbate, già arrestato nel 2017 e in passato condannato per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. E’ stato seguendo Abbate che i carabinieri sono riusciti a ricostruire quella che ritengono una organizzazione con base proprio alla Kalsa.
Abbate sarebbe stato coadiuvato da Antonino Augello, Gaetano Musicò e Emanuele Mazzola. Erano loro che trasportavano la droga, raccoglievano il denaro della vendita e garantivano i contatti tra gli affiliati attraverso l’acquisto di schede telefoniche intestate a sconosciuti. Nel corso delle indagini è emersa l’attività di spaccio di Mazzola, e del cognato Andrea Lucci nelle province di Agrigento e Caltanissetta, e il coinvolgimento di Emanuele Mazzola in altra organizzazione con la famiglia Luisi che aveva contatti con esponenti delle famiglie di Santa Maria di Gesù e Brancaccio. E’ stato accertato anche attraverso le intercettazioni che la droga veniva da Napoli. Diversi i corrieri arrestati nel corso delle indagini.

Ecco l’elenco degli arrestati: Ottavio Abbate, 53 anni, Antonino Augello, 43 anni, Carmelo Di Marzo, 27 anni, Vincenzo Di Pasquale, 37 anni, Claudio Leto, 41 anni, Andrea Lucci, 33 anni, Armando Luisi, 35 anni, Salvatore Luisi, 31 anni, Emanuele Mazzola, 37 anni, Gaetano Musicò, 40 anni, Salvatore Provenzano, 50 anni, Domenico Sollami, 45 anni.
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OPERAZIONE BOOMERANG. Infine a Gela 16 misure cautelari e una ventina di perquisizioni dei carabinieri nei confronti di persone che farebbero parte di un’associazione per delinquere dedita allo spaccio di cocaina, hashish e marjuana. Nell’operazione sono impiegati oltre 90 militari nelle province di Caltanissetta, Milano, Treviso, Siracusa, Agrigento, Ragusa.
Nell’indagine, denominata “Boomerang”, coordinata dalla Dda nissena, i carabinieri hanno ricostruito i canali di ingresso dello stupefacente a Gela per un giro di affari stimato in almeno 35 mila euro al mese.
In carcere sono finiti Giacomo Gerbino, 46 anni; Salvatore Gambino, 34 anni; Rocco Luca Carfì, 37 anni; Gaetano Renna, 36 anni; Giuseppe Celona, 25 anni; Bartolomeo Palmieri, 29 anni; Salvatore Piva, 27 anni; Carmelo Pelligra, 23 anni; Giuseppe Iapichello, 28 anni; Gianfranco Vasile, 30 anni; Fortunato Vella, 39 anni; Giovanni Tummino, 32 anni; Virgilio Terranova, 38 anni e Salvatore Biundo, 39 anni.
Ai domiciliari Emanuele Iapichello, 51 anni, e Salvatore Graziano Biundo, 39 anni. E’ stata inoltre denunciata una donna, S. L., compagna di uno degli arrestati, per concorso nel danneggiamento seguito da incendio di un’auto, per rivendicazioni personali.

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