Travolti dal Suv, in migliaia per Simone

Vittoria a lutto per il dodicenne. Di Maio promette inasprimento per omicidio stradale

VITTORIA (RAGUSA) – Una piazza ed una chiesa gremita hanno accolto la bara bianca del piccolo Simone D’Antonio, spirato domenica mattina al Policlinico di Messina travolto dal Suv guidato da Rosario Greco che ha ucciso anche il cuginetto; entrambi erano seduti davanti all’uscio di casa prima che la grossa auto piombasse su di loro.
Fuori dalla chiesa c’erano alcune migliaia di persone e quasi tutte in lacrime a dare l’estremo saluto al bambino. Il corteo aperto dai giovani dei gruppi parrocchiali del Gees della diocesi di Ragusa. Dietro la bara i genitori Antonio e Valentina, amici, parenti, il vice premier Luigi Di Maio, il commissario straordinario del Comune Filippo Dispenza, autorità civili e militari.
“La responsabilità di questa tragedia va tenuta in debito conto. Dobbiamo fare in modo che non si guidi più in stato di ebbrezza o sotto l’effetto della droga perché queste tragedie non accadano più”. Così il vescovo di Ragusa, Carmelo Cuttitta, durante l’omelia ai funerali di Simone. “Alessio e Simone hanno raggiunto la vita eterna e sono in compagnia di Dio”, ha detto il vescovo, che alla fine dell’omelia ha chiesto un applauso per i due cuginetti morti travolti da un Suv. Un applauso lungo due minuti ha rotto il silenzio in una chiesa impietrita dalla commozione e dal dolore.
Ingente lo spiegamento delle forze dell’ordine. Tante persone sono rimaste fuori dalla chiesa perché strapiena in ogni ordine di posto.
DI MAIO PROMETTE INASPRIMENTO PENE. “Il ministro mi ha promesso l’interessamento del governo per una nuova legge sull’inasprimento delle pene per gli omicidi stradali e che spero porterà il nome dei nostri figli. Devono stare in galera per tutta la vita e per le vite innocenti che hanno strappato alla vita”. Così Alessandro D’Antonio, padre di Alessio travolto e ucciso da un Suv assieme al cugino, che, poco prima dei funerali di Simone, ha incontrato il vice premier Luigi Di Maio. Un colloquio in forma privata. L’uomo ha chiesto giustizia per il figlio 11enne, così come aveva fatto domenica dal pulpito della chiesa, durante i funerali del figlio.

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