“Nuovo rettore, perché tanta fretta?”

Inchiesta Università bandita a Catania. M5s e Codacons contestano i tempi delle elezioni: "Si vuole cancellare il disastro con un colpo di spugna, intervenga il premier"

CATANIA – “Non comprendiamo l’improvvisa accelerazione del decano dell’università di Catania per le nuove elezioni del rettore che si terranno da qui a breve. Dopo una inchiesta giudiziaria molto pesante, che ha scoperchiato un pentolone di favoritismi, concorsi truccati e familismo amorale, ci sembra doveroso aprire una fase di analisi e di riflessione profonda sui mali dell’ateneo”. I deputati catanesi del M5s avanzano i loro dubbi. Più o meno gli stessi che esprime il Codacons: troppa fretta dopo lo scandalo che ha colpito Francesco Basile e nove docenti, tutti sospesi.
“L’indagine in corso – spiegano i parlamentari 5 stelle – avrebbe dovuto portare i vertici, che guidano temporaneamente l’ateneo, a una maggiore cautela. Invece sembra che con un colpo di spugna e un nuovo rettore si voglia cancellare tutto. Abbiamo chiesto un incontro al premier Conte sul caso Catania per individuare insieme la strada più giusta da seguire, affinché gli errori del passato non si ripetano più. Con l’istituzione di un osservatorio sui concorsi universitari, nato grazie al supporto del vice ministro Fioramonti, ci avevamo visto lungo. L’università non può essere ostaggio delle lobby di potere ma è degli studenti”.
Parole non molto lontane da quelle di Codacons e Unicodacons (Osservatorio per la qualità dei servizi accademici). “Arriva come una bomba la notizia che il decano ha convocato il senato accademico per dare avvio alla procedura per le elezioni del nuovo rettore. Sollecitati da numerosi studenti, ma anche da tanti tra personale docente e tecnico-amministrativo, tutti molto preoccupati per quanto sta succedendo, denunciamo le incongruenze e i pericoli connessi a una tanto inopportuna quanto frettolosa procedura”.
Secondo Giovanni Petrone, presidente regionale Codacons, “presentare le candidature entro il 19 luglio significa che non ci sarà alcun tempo per meditare candidature alternative a quella già pronte. Il tempo concesso al dibattito sarà dal 22 luglio al 2 agosto. Ciò vuol dire che ci sono appena 3 giorni (dal 19 al 22 luglio) per preparare uno straccio di programma e 12 giorni (sabato e domenica inclusi; ateneo chiuso) per illustrarlo agli elettori. Inoltre, se si considera che l’ateneo chiude venerdì 9 agosto e riapre il 18 agosto, il quadro della situazione sarà presumibilmente il seguente: gli studenti saranno a casa, in particolare i 15 mila fuori sede, mentre docenti e personale tecnico-amministrativo andranno in ferie”.
Il tutto “in un ateneo travolto da un’azione giudiziaria ancora in corso con circa altri sei mesi di indagini che andranno avanti, con indagati attuali che forse non lo saranno più e non indagati oggi che lo potrebbero essere a chiusura indagini. Chiediamo quindi al decano di rinviare l’iter elettorale. E lanciamo un appello al premier Conte perché intervenga”.

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