Ristoranti, chioschi e ville: a Noto il mega sequestro al boss del clan Trigila

La guardia di finanza catanese strappa 4,5 milioni a Rino Albergo. FOTO

CATANIA – I finanzieri di Catania, con la collaborazione dei colleghi di Siracusa, hanno sequestrato attività commerciali, immobili, autovetture, motoveicoli e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro, appartenenti al 57enne Domenico Albergo Waldker, detto “Rino”, esponente del clan siracusano Trigila facente capo al boss Antonino Trigila (“Pinuccio Pinnintula”).

Albergo, reggente del clan nei periodi di detenzione di “Pinuccio”, è già stato condannato per mafia, traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Forte della sua indiscussa, storica caratura criminale e della capacità intimidatoria derivante dalla sua appartenenza al cartello mafioso “Nardo-Aparo-Trigila”, a partire dagli anni Duemila “Rino” acquisisce attività di ristorazione e bar al centro di Noto (SR), la capitale del barocco.

Dal novembre del 2017 è sottoposto alla libertà vigilata, provvedimento recentemente rinnovato dal Tribunale di sorveglianza. I complessi accertamenti patrimoniali hanno permesso di ricostruire il quadro di imprese e gli incassi illecitamente accumulati, con una rilevante e costante sproporzione delle attività economiche possedute rispetto ai redditi (quasi nulli) dichiarati al fisco.

Il patrimonio sequestrato è costituito da 2 terreni e da 9 fabbricati (tra i quali una villa residenziale costituita da più unità immobiliari suddivise tra i figli, a Noto, in contrada Fiumara), 40 rapporti bancari, 5 auto, 3 moto nonché diverse imprese trale quali: “LA CATTEDRALE S.R.L.S.”, con sede a Noto in piazza Municipio; “QUELLI DEL CHIOSCO S.R.L.”, nello stesso luogo; “Ditta Individuale BAR PINGUINO”, a Noto in corso Vittorio Emanuele; – “PUB LOCO S.R.L.S”, sempre a Noto in via S. Spaventa.

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