Concorsi truccati, Basile si difende

Catania. Interrogatorio di garanzia per il rettore dimissionario, dichiaratosi estraneo a tutte le accuse. Il legale: "Associazione non per delinquere ma per il progresso dell'Università"

CATANIA – “Il professor Francesco Basile ha con forza respinto tutte le accuse, in modo particolare quella di associazione a delinquere o meglio di essere il capo dell’associazione a delinquere”. Lo ha detto uno dei legali del rettore, il professor Angelo Pennisi che lo difende assieme all’avvocato Attilio Floresta, dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Carlo Cannella.
Il prof. Basile, che si è dimesso dall’incarico di rettore, è uno dei dieci docenti universitari sospesi nell’ambito dell’inchiesta ‘Università bandita’ della Procura di Catania su 27 concorsi che sarebbero stati ‘truccati’.
Davanti al Gip ha reso spontanee dichiarazioni respingendo tutte le accuse contestate e dichiarandosi innocente, “Basile – ha aggiunto il prof. Angelo Pennisi – ha spiegato in modo molto sintetico, in quanto ha fatto solo dichiarazioni spontanee, che lui con la collaborazione dei direttori del dipartimento si è attivato sempre al massimo per lo sviluppo della cultura, per il servizio nei confronti degli studenti e delle nuove categorie, riuscendo ad ottenere ed ha fornito anche la prova documentale che l’Università di Catania oggi è una tra le prime venti università nel mondo. Quindi – ha concluso il penalista – la sua è stata un’associazione non per delinquere ma per il progresso dell’Università. Basile è molto sereno, anche perché ha la coscienza molto tranquilla ed è sicuro di avere adempiuto a pieno al proprio dovere”.
Tutti i docenti interrogati dal Gip hanno respinto le contestazioni mosse loro. Gli interrogatori riprenderanno tra domani e lunedì prossimi.

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