Catania, ecco il gazebo della discordia

Un bar ottiene la concessione davanti alla cattedrale, è polemica. L'assessore Balsamo: "Nessun motivo per respingere la richiesta". Bianco: "Clientelismo e ignoranza"

CATANIA – Le foto fanno immediatamente il giro del web. La community “Lungomare Liberato” pubblica le immagini di un nuovo, enorme, gazebo (dehor, lo chiamerebbe qualcuno) di un bar di piazza Duomo che dopo aver ricevuto tutte i permessi del caso, ha scelto di piazzarsi sotto palazzo dei Chierici, lo storico edifico barocco situato di fronte al Municipio e tra la cattedrale e la fontana dell’Amenano.
Due foto con due prospettive differenti, tanto quanto bastano per percepire il colpo d’occhio sulla piazza e per scatenare le polemiche. C’è chi è d’accordo “avviene in tutte le grandi città d’Italia”, chi invece contesta la posizione e i bassi canoni di concessione (si parla di 5 mila euro l’anno).
“Anche a Catania, così come in tutte le piazze più prestigiose d’Italia, i bar intrattengono piacevolmente i turisti offrendo loro accoglienza e servizi” scrive l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Catania, Ludovico Balsamo, rispondendo ai cittadini hanno criticato la concessione di suolo pubblico pensando che in qualche modo si sarebbe dovuto o potuto respingere l’istanza.
“I motivi per respingere una richiesta di questo tipo sono sostanzialmente tre – continua l’assessore – 1) ordine pubblico; 2) intralcio alla circolazione stradale; 3) fino all’entrata in vigore della nuova legge regionale,esisteva anche il vincolo paesaggistico. Ormai quest’ultima ipotesi è stata superata, tanto è vero che questa tipologia di allestimenti esterni è stata esclusa dall’autorizzazione paesaggistica. Bisogna prendere atto che un eventuale diniego avrebbe, viceversa, innescato un contenzioso con soccombenza del comune ed ulteriori danni anche contabili”.
Le foto hanno suscitato, tra gli altri, il disappunto dell’ex sindaco Enzo Bianco che, sempre attraverso i social, ha commentato duramente la scelta dell’amministrazione comunale. “Stento a crederci. Mi sembrava un foto montaggio. Pare che abbiano autorizzato a montare questa gigantesca struttura nel mezzo di Piazza Duomo. Davanti a Palazzo dei Chierici – scrive – Non posso credere che non sia autorizzata (i titolari fanno il loro mestiere). Ma non posso neanche credere che l’abbiano autorizzata. Il prospetto della Cattedrale da via Garibaldi scompare. ‘L’Acqua ‘o linzolu’ compressa. La piazza simbolo della città deturpata”.
Un commento che raccoglie centinaia di like di approvazione e numerose condivisioni. E a chi gli fa notare che la scelta è anche un espediente per fare cassa, visto che l’esercente (in questo caso Prestipino), tra autorizzazioni e suolo,  pagherebbe al Comune circa 5 mila euro l’anno, Bianco risponde: “Ma quale cassa! È un mix di becero clientelismo e di ignoranza pura. Mista a impunità ed arroganza”.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti

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